10,30 - Avevano rubato anche il serpente in bronzo custodito in un palazzo di Gibellina. Sono dieci gli indagati e destinatari di misure cautelari dell'operazione "Black out", che ha sgominato un gran giro di furti di rame nel Belice. Questi i dettagli del'operazione nella nota del Carabinieri.
Nella scorsa nottata i militari delle Stazioni Carabinieri di Gibellina e Salaparuta, coadiuvati in fase esecutiva da personale del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Sciacca-Ufficio G.I.P. su richiesta di quella Procura della Repubblica.
L’attività rappresenta il coronamento di un’indagine condotta dai due Reparti sopra indicati tra il marzo 2014 e il dicembre 2015, consistente in un complesso di servizi di polizia giudiziaria diretti (perquisizioni, osservazioni e pedinamenti) corroborati dalle risultanze di attività tecniche d’intercettazione (di conversazioni telefoniche e tra presenti) autorizzate dall’A.G. mandante.
I capi d’imputazione contestati sono principalmente riconducibili a delitti contro il patrimonio, aventi per lo più ad oggetto la sottrazione di consistenti quantitativi di cavi elettrici con anima di rame (ca. 400 kg. complessivi) destinati ad essere trattati mediante bruciatura delle guaine protettive e poi rivenduti sul mercato nero di tale prezioso metallo. L’indagine ha evidenziato una serie di preoccupanti eventi delittuosi posti in essere in danno di strutture (pubbliche e private) o addirittura del sistema di illuminazione delle strade, con conseguente interruzione di pubblici servizi.
Di seguito si elencano vari eventi a rilevanza penale contestati nel provvedimento notificato la scorsa notte:
1) Ricettazione di elettrodomestici;
2) Furto di cavi di rame in danno della Fondazione “Tenute Orestiadi”, del servizio di illuminazione sito in via Wainbligen e della piscina comunale di Gibellina;
3) Furto di cavi di rame dal servizio d’illuminazione pubblica del comune di Poggioreale;
4) Furto e ricettazione di 700 m. di cavi elettrici sottratti presso la diga Delia/Garcia di Castelvetrano;
5) Furto di cavi elettrici e tubi di rame presso il supermercato Despar di Partanna;
6) Furto della scultura bronzea del “Serpente” realizzata da Piergiulio Montano, al tempo custodita presso il Palazzo di Lorenzo nella via degli Elimi di Gibellina e successivamente rinvenuta scomposta in varie parti dai Carabinieri delle Compagnie di Castelvetrano e Marsala.
I 10 indagati – tutti già noti alle forze di polizia per i loro trascorsi – risultano rispettivamente destinatari di una custodia cautelare in carcere, un arresto domiciliare, cinque obblighi di dimora e tre obblighi di presentazione alla P.G.; tra questi vi sono BOUAZIZ Alì, tunisino cl.’65 (già ristretto presso la casa circondariale di Trapani per altri reati) al quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere, e MANCUSO Gaetano, venticinquenne gibellinese sottoposto agli arresti domiciliari.
07,30 - Vasta operazione dei carabinieri nel Belice contro i furti di rame. Stamane, dalle prime luci dell’alba, militari delle Stazioni Carabinieri di Gibellina e Salaparuta, coadiuvati, in fase esecutiva, da personale del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani stanno eseguendo 10 misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Sciacca su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di un gruppo criminale dedito ai furti di rame.
L’attività d’indagine, durata più di due anni, pone fine ad una serie di condotte delittuose, in danno di strutture pubbliche e private, che hanno creato non pochi disagi all’intera popolazione delle zone colpite per l’interruzione del servizio elettrico.