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10/01/2017 11:50:00

Da Marsala una proposta per l’incentivazione del biometano

 Sarà sarà possibile fino a venerdì presentare le osservazioni alla bozza di decreto interministeriale per l’utilizzo e l’incentivazione del biometano e dei biocarburanti immessi in rete.
Il ministero dello Sviluppo economico ha aperto la consultazione pubblica fino al 13 gennaio per avere modo di valutare tutte le osservazioni con tutti i soggetti interessati.
E proprio da Marsala sono state presentate delle osservazioni in merito all’art. 1 e all’articolo 5 del provvedimento per chiedere che, nell’ambito del bio-metano, venga inserito anche la possibilità di incentivazione del “metano sintetico prodotto tramite processi di metanazione dell’idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili e della C02 prodotta da processi biologici nei settori agricoli come ad esempio quelli fermentativi”.

A firmare queste richieste sono due autori di particolare importanza per il settore: Mario Ragusa, enologo, ricercatore ed esperto nel settore della sostenibilità ambientale, e Vincenzo D’Alberti, dottore di ricerca in Energetica ed esperto presso il Comitato economico e sociale europeo.

Le osservazioni puntano ad introdurre il principio generale dell’economia circolare da applicare al settore Vitivinicolo dove si producono ingenti quantità di CO2 dai processi di fermentazione.

Proprio l’utilizzo di questa anidride carbonica per produrre metano sintetico per autotrazione “potrebbe rappresentare un esempio concreto di applicazione dell’economia circolare”.

Il tema era stato già oggetto di una audizione pubblica del Comitato economico e sociale europeo nel gennaio dello scorso anno, che aveva ospitato proprio la presentazione del “ processo di cattura e stoccaggio della CO2 ottenuta dalla fermentazione dei mosti (settore vinicolo) al fine di produrre metano da impiegare nella coltivazione dei vigneti su trattrici opportunamente modificate”.
Lo sfruttamento di questa CO2 permetterebbe una riqualificazione energetica dell’azienda e portare alla produzione di vino ad “emissioni zero” o come meglio spiegato dal termine anglossassone “zero carbon foot print “.
Una vera svolta per il settore vitivinicolo siciliano l’era della vitivinicoltura 2.0.