Le elezioni regionali non tarderanno ad arrivare e le amministrative dei vari comuni siciliani, con in testa Palermo e Trapani, nella Sicilia occidentale, faranno da termometro politico.
Il centro destra mira a ricostituirsi, ma le anime al suo interno sono troppe e non del tutto serene.
Dal canto suo Forza Italia ha molti nodi da sciogliere, da una parte Silvio Berlusconi che riprende Stefano Parisi e lo lancia come paciere per i dissidi interni ai forzisti siciliani.
Il Cavaliere, oramai ottantenne, raccomanda a Parisi la stretta collaborazione con Gianfranco Miccichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, anche se lui continua a definirsi coordinatore. Quelli, i coordinatori, vengono eletti da un congresso e non nominati. Nulla di male in questo, sarebbe opportuno essere precisi, in virtù della buona politica decantata.
Forza Italia dialoga con Nello Musumeci il quale, a sua volta, si lancia nella proposta delle primarie di coalizione, e pare che questa proposta abbia avuto il benestare dei centristi, con Saverio Romano in testa. Si sono già avviate le prime riunioni in tal senso e si sta tentando di mettere su una sorta di regolamento per le primarie. Primarie che vedrebbero convergere non solo il movimento # Diventerà Bellissima e Forza Italia ma anche Noi con Salvini, Fratelli d’Italia, e l’Udc di Lorenzo Cesa.
Noi con Salvini, però, non esclude una propria autonoma candidatura, se la quadra da trovare con il centro destra dovesse risultare più difficile del previsto, in quel caso anche Fratelli d’Italia andrebbe con il movimento leghista più una serie di federazioni siciliane, il loro candidato potrebbe essere Gaetano Armao, docente di diritto amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza a Palermo.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per una breve dichiarazione : “ Sono in una fase di valutazione, sto ascoltando, ci sono vari incontri e non nego che potrebbe esserci la possibilità di una mia candidatura laddove però ci sia una convergenza di forze. Lieto di partecipare alle primarie qualora si svolgessero, la mia valutazione è soprattutto sul progetto di rilancio della Sicilia, su come risollevarla dopo una sinistra centrista che ha mortificato l’Autonomia Siciliana. Oggi io sto con chi come me lancia l’hashtag #primalasicilia e credo che la piattaforma programmatica sia ampia.”
Anche Totò Cuffaro è in movimento, dialoga fitto fitto con il suo braccio destro siciliano: Saverio Romano. Cuffaro non può fare politica attiva, non può votare e non può candidarsi, la condanna commisurata per il reato di favoreggiamento aggravato alla mafia e rivelazione di segreto istruttorio, anche a pena espiata, ha previsto l’interdizione a vita dai pubblici uffici.
Ci sono i suoi fidi consiglieri , uomini e donne, che ha cresciuto politicamente e che oggi hanno posizioni di rilievo da Toto Cordaro, attuale parlamentare regionale, all’ex Ministro Romano.
I centristi, però, se da una parte sono pronti al dialogo e al confronto, dall’altra parte vorrebbero una candidatura meno radicale e più di centro, capace di amalgamare le varie anime e le varie identità.
Il centro destra, seppur unito, sa bene che non sarà semplice battere il Pd che, come sempre, nonostante le divisioni interne riesce a trovare la quadra e a compattare i vari schieramenti, né tantomeno sarà una passeggiata confrontarsi con l’antipolitica dei Cinque stelle che sono pronti a dare l’assalto prima al Comune di Palermo e poi all’Assemblea Regionale.
Forza Italia se in una stanza dialoga con Nello Musumeci nell’altra spinge sulla candidatura di Salvo Pogliese, eurodeputato forzista e catanese. Pogliese è un cavallo da corsa, ha delle sacche di voto non indifferenti anche nella provincia di Trapani, giovane e alla sua prima candidatura alla presidenza regionale.
Berlusconi schiaccia l’occhio più su un suo azzurrino che su un Musumeci bis, sconfitto alle pregresse regionali da Crocetta proprio per la candidatura di Miccichè che ha spaccato tutto il centro destra, consegnandolo di fatto alla perdita delle elezioni.
Si parla adesso, però, di primarie, che non sono state mai tipiche del centro destra, e che si risolveranno in un nulla di fatto perché il candidato uscirà dalle segreterie politiche, se queste non si spaccheranno ancor prima seguendo ognuno il loro candidato, altra sconfitta all’orizzonte.
Miccichè è positivo, alla conferenza stampa di lunedì mattina, a Palazzo delle Aquile a Palermo, ha ribadito ancora una volta la soddisfazione del suo anno di lavoro e la ricostruzione del centro destra ( quest’ultima non passa necessariamente da Forza Italia), apre agli alleati ma il suo discorso è più sottile di quello che sembra , dice: “non armarsi gli uni contro gli altri e questo porterà a una nuova geografia politica”. Solo qualche settimana fa aveva aperto al Pd con tutti i forzisti insorti , sarà anche questa una sottile marcia verso la sinistra renziana?
Il Pd , da notizie fino ad oggi trapelate, punterà su Davide Faraone. Le segreterie rosse di quasi tutta la Sicilia sembrano sposare di buona lena la candidatura di Faraone, attuale sottosegretario alla sanità, che porta con se un progetto firmato Matteo Renzi. Sarà Rosario Crocetta a fermare Faraone? L’attuale Presidente Siciliano non arretra e si lancia in una sua candidatura bis.
E i Cinque stelle, con il loro sondaggio via web, sceglieranno chi avrà avuto più like, ovvero preferenze.
I colpi di scena, oltre a quelli di coda, saranno tanti. Al momento si parla di coalizioni, primarie e regole per svolgerle ma il programma o il progetto è tutto da vedere.