Le odierne cronache nazionali ci disegnano una sanità in ginocchio, persone lasciate sul pavimento al pronto soccorso di Nola, gente che nel terzo millennio muore ancora di parto.
Di contro, a detta dell'on.Antonella Milazzo, a Marsala le cose vanno a gonfie vele; infatti la stessa esprime apprezzamento per il lavoro svolto dall'assessore regionale Baldo Gucciardi che consentirà al nosocomio marsalese di essere promosso a SPOKE (centri ospedalieri a media intensità di intervento) con conseguente miglioramento dell'offerta sanitaria.
Assistiamo per l'ennesima volta all'autoincensarsi di una classe politica che vive anni luce dalla realtà. La realtà, infatti, ci dice che politiche dissennate degli amici romani e siciliani della nostra parlamentare hanno ridotto la capacità ricettiva di questo ospedale che ignominiosamente porta il nome di Paolo Borsellino.
Sa l'on.Milazzo, magari per sentito dire, quali avventure sono vissute da parte di chi è costretto a recarsi per una emergenza al pronto soccorso di Marsala? Per diretta conoscenza posso dirle che ho avuto esperienza di un “soggiorno “di 12 ore in quei locali prima che mio padre fosse ricoverato!
Sa il parlamentare PD che fratturarsi il femore a Marsala può diventare un'odissea?
Spesso e volentieri ti sentirai dire che non ci sono posti e ti sballotteranno in giro per la provincia.
Siccome sappiamo che questo tipo di infortunio colpisce la fascia debole della popolazione, gli anziani, non è una bella cosa aggravare le sofferenze di queste persone.
Diciamola tutta, quest'ospedale è un guscio vuoto. Una bella struttura con un personale sanitario, molti dei quali professionalmente di livello, ridotto all'osso e quasi incapace di sopperire alla domanda di salute che arriva dalla società marsalese.
Ha un bel parlare di SPOKE, ma perchè non parlano come mangiano?, l'on Milazzo.
La gente finora ha conosciuto un ospedale da SCHIF, non sa cosa sia lo SPOKE, e per saperlo occorre un radicale cambiamento ed uno SPOKE nella classe politica dirigente.
Alberto Pellegrino