Istituita il 22 giugno scorso per volontà del direttivo presieduto da Salvatore Alagna, la Scuola Territoriale della Camera Penale di Trapani inizia la propria attività di formazione e qualificazione professionale con il primo Corso di tecnica e deontologia dell’Avvocato penalista.
Il Corso - abilitante all’iscrizione nell’Elenco unico nazionale dei difensori d’ufficio – è stato strutturato per essere un’opportunità di formazione e di confronto a prescindere dall’abilitazione, ed è, quindi, rivolto a tutti gli Avvocati, di ogni età e di ogni grado di esperienza.
Ed è proprio il tema del Corso, ovvero la deontologia dell’Avvocato penalista, ad aver reso “naturale” l’inizio delle lezioni con il convegno di venerdì, incentrato sulla memoria di un Difensore dello Stato di Diritto, Serafino Famà, nitido esempio - da tutti riconosciuto - di rigore morale e intellettuale, assassinato dalla mafia il 9 novembre 1995.
“Non era un avvocato di corridoio, era un legale da campo aperto di battaglia e in questo suo atteggiamento non conosceva riverenze, né sottomissioni nei confronti di chicchessia”. In tal modo ne tratteggia la figura il magistrato Sebastiano Ardita nel libro “Catania Bene”.
Un ritratto pienamente fondato come evidenzia con fierezza la figlia di Serafino Famà, Flavia: “Mio padre ci ha insegnato a non avere paura e a stare dalla parte dei più deboli”. E lo ha insegnato a tutti con “lotte durissime per difendere la toga”, una vera battaglia a difesa dell’Avvocatura, che Flavia
Famà ha portato avanti anche realizzando il documentario, prodotto da Libera, che verrà proiettato in apertura del Convegno: “Tra due fuochi. Serafino Famà, storia di un avvocato” nel quale, oltre a parlare della vita del padre, racconta le difficoltà di un’intera categoria.
Un titolo che è un preciso concetto, chiaramente espresso, già nel documentario, dal collega Carmelo Passanisi: “Siamo tra due fuochi: da una parte l’Avvocato penalista è visto come il complice del suo Cliente, dall'altra parte è visto come il troppo amico del Magistrato che non fa l'interesse del
suo Cliente...”.
Diceva lo stesso Serafino Famà, che tra Avvocato e Cliente deve sempre esserci “una scrivania, a separarli”…ed è proprio questa la difficoltà della professione di Avvocato penalista: essere un garante delle regole in difesa dell'Assistito, ma rimanere un Uomo di Legge, che rispetta le regole.
Per quanto accennato, risulta chiaro quanto il tema del Convegno del giorno 13 sia stato ritenuto perfettamente adeguato ai tempi che, tuttora, forse ancor più che allora, viviamo, così come conseguenziale la presenza tra i relatori della stessa Flavia Famà, di Enrico Trantino, presidente della Camera Penale di Catania “Serafino Famà” e di Carmelo Passanisi, socio della stessa Camera Penale.
Testimonianze importanti, alle quali si uniranno le voci degli avvocati Domenico Battista, Camera Penale di Roma, e Giovanni Flora, vicepresidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane – che dà il patrocino all’evento, insieme con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trapani – la cui relazione finale concluderà il Convegno e aprirà il Corso.