Nel Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali il Papa “sprona tutti gli operatori della comunicazione a non cedere al conformismo” e ad avere lo sguardo “aperto e creativo della ‘buona notizia’ senza promuovere disinformazione – precisa – ‘né scadere in un ottimismo ingenuo”’che non si ‘lascia toccare dallo scandalo del male’”. Esordisce così monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, nei suoi auguri ai giornalisti. In questi tempi “in cui l’invadenza dei social rischia di isolare anche i cronisti della stampa locale dal territorio e dai destinatari primi del servizio dell’informazione”, il “compito di decifrare la realtà e d’inforcare le lenti giuste”, ammonisce il presule, “richiede un di più di responsabilità personale, umile e paziente fedeltà al proprio servizio, la vittoria su noi stessi prima di tutto e su ogni forma di menzogna e di manipolazione”, la capacità di “chiamare per nome le cose, a superare narrazioni stereotipate che impediscono di avvicinarsi alla realtà, d’incontrare e fare incontrare gli altri: la capacità di praticare un’informazione che non alzi muri ma costruisca ponti”. Da mons. Fragnelli l’invito a “conservare in sé il sapore di Cristo”, antidoto alla tendenza alla corruzione. “L’umano – sottolinea – tende a corrompersi: quanti esempi negativi di corruzione nella pubblica amministrazione e nella vita privata, nella gestione del territorio e del bene comune in generale! Quanta manipolazione anche della dimensione religiosa e del sacro tra noi e nel mondo intero!”. Di qui l’importanza del sale che “si scioglie nella realtà a cui dà sapore e fecondità”. Di qui l’augurio di “possedere ‘il sapere e il sapore'” del sale “per riconoscere il bene comune e per costruirlo facendovi compagni di viaggio del cammino di crescita, e non al contrario, del nostro territorio”.