Novità sull'accoltellamento di Capodanno a Castelvetrano, e sulle indagini in corso. La vittima, Fulico, dice che non è stato Fontana, che invece era sospettato dagli inquirenti.
Dopo averlo precisato alle forze dell’ordine, ha inviato una lettera anche ad un giornale on line locale, Castelvetranonews: “Non ho riconosciuto nell’aggressore la persona di Peppe Fontana, attualmente indagato, anche tra le parecchie foto segnaletiche fattemi vedere”. Si tratta di Francesco Fulico (35 anni), vittima di un accoltellamento avvenuto nel Sistema delle Piazze la notte di Capodanno.
Secondo gli inquirenti, in base alla descrizione fornita da testimoni oculari, l’accoltellatore sarebbe potuto essere appunto Giuseppe Fontana, pregiudicato vicino alla famiglia mafiosa dei Messina Denaro, assolto nel 2015 dopo l’arresto nell’operazione Eden 2.
Per questo un paio di settimane fa era stata perquisita la sua casa e quella dei suoi genitori. Fontana si era però difeso anche dalla sua pagina facebook, scrivendo che quella notte si trovava “in compagnia di almeno trecento persone, tra i suoi cari, lontano dalle piazze castelvetranesi”.
Il 35enne si sarebbe rivolto al sito locale, anche per “chiarire ciò che è accaduto e – aggiunge - le 'mie' presunte dichiarazioni, apparse in rete, circa il mio accoltellatore che non conosco”. Ma se non conosce il suo accoltellatore, nessuno conosce queste ‘sue’ dichiarazioni apparse in rete, delle quali lo stesso sito che ha pubblicato la lettera non fa alcun cenno.
Ad ogni modo, il Fulico nella nota aggiunge qualcosa in più su ciò che è accaduto quella notte:
“Intorno alle tre del mattino mi trovavo con tre amici vicino l’Istituto di Credito, quando un uomo con la coppola in testa che sembrava ubriaco si è buttato sopra di me quasi avesse perso equilibrio. Mi sono subito accorto che mi aveva furtivamente rubato il cellulare per cui mi sono avvicinato allo stesso individuo chiedendogli la restituzione. Alla seconda richiesta ha uscito un coltello, mi ha inferto un fendente che per poco non mi ha perforato il polmone, per il quale, purtroppo, ne risento ancora le conseguenze”.