"Entro fine mese" altri due hotspot, "a Messina e a Mineo", andranno ad aggiungersi a quelli di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto. Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli, nel corso dell'audizione in Commissione migranti.
Il 91% dei minori sbarcati nel nostro Paese "non era accompagnato", dice il prefetto nell'audizione che affronta il sistema di accoglienza e di identificazione ed espulsione, le condizioni di trattenimento dei migranti e le risorse pubbliche impegnate. In totale i minori sbarcati nel 2016 in Italia sono stati 28.223 mila. "Noi abbiamo onorato gli impegni con l'Europa sui migranti - dice Gabrielli - dall'apertura degli hotspot alle identificazioni, ma non mi sembra che l'Europa abbia rispettato gli impegni sui ricollocamenti. Tutti vengono a farci le pulci, ma noi i compiti a casa li abbiamo fatti, mentre l'Europa per l'ennesima volta ci ha lasciati in braghe di tela".
Ma Gabrielli non ha critiche solo per Bruxelles. "Mi sembra - ha osservato - che si stanno cominciando a creare atteggiamenti repulsivi verso i nuovi Centri di permanenza per i rimpatri che devono esserne creati, uno per regione, per complessivi 1.600 posti. Da un lato - ha lamentato - si vuole che gli irregolari vengano espulsi, dall'altro non si vuole che i Centri per i rimpatri si facciano sui propri territori. Siamo il classico paese 'Nimby', ma tutti dobbiamo concorrere". E' di "fondamentale importanza" la "scelta del Governo" con il decreto legge varato nelle scorse settimane di "innalzare le potenzialità esecutive delle misure espulsive". Nell'ultimo anno - ha sottolineato - sono stati rintracciati 41.473 irregolari, tutti destinatari di provvedimenti di respingimento o di espulsione con varie formule, ma quelli effettivamente allontanati dal nostro Paese sono stati 18.664".
"Nel 2016 i fotosegnalamenti degli stranieri sbarcati si sono attestati sul 97% dei casi, mentre quest'anno, all'1 febbraio, siamo al 100% - ha aggiunto il capo della polizia - l'obbligatorietà
di sottoporsi al rilievo delle impronte è sancita dal diritto europeo, che concede 72 ore per il completamento delle operazioni ed è ribadita dal decreto legge da poco approvato che considera il rifiuto come sintomatico del rischio della fuga, fatto che legittima il trattenimento di questi soggetti nei Centri di permanenza per il rimpatrio". Bisogna, ha aggiunto, "eliminare l'illusione che l'obbligo al fotosegnalamento possa essere eluso".