La commissione Bilancio dell'Ars ha approvaro alcune norme che vanno a stravolgere molte agenzie pubbliche. Da luglio si è deciso di porre fine a Riscossione Sicilia. Sciolta anche l'Aran, l'agenzia che si occupa della contrattazione del pubblico impiego. Altro stop è stato deciso alla fusione tra Anas e Cas, che a breve avrebbe fatto nascere una nuova agenzia di gestione delle autostrade siciliane.
Sono alcune delle norme approvate dalla commissione Bilancio in serata e che a livello politico colpiscono nel cuore il governo Crocetta e i suoi fedelissimi. “Un atto gravissimo che danneggia i siciliani - ha commentato il presidente di Riscossione, Antonio Fiumefreddo - così in Sicilia diremo addio alla rottamazione delle cartelle".
In Aula comunque queste decisioni potrebbero comunque essere ribaltate assieme alle altre norme approvate dalla commissione. Tra i punti approvati il presidente Vincenzo Vinciullo ha annunciato 3,3 milioni di debito fuori bilancio per pagare le indennità arretrate agli ex Asu. Via libera ai 700 milioni di euro per il fondo per i disabili.
Via libera anche all'esenzione ticket per inoccupati e aiuti alle imprese tecnologiche che assumono. “Abbiamo affrontato la discussione sulle norme riguardanti l’assistenza ai disabili inserite in finanziaria in maniera costruttiva con la consapevolezza che un argomento tanto delicato non può in alcun modo essere oggetto di scontri politici di alcun genere". Lo dicono, il vice presidente della commissione bilancio, Nello Dipasquale, il presidente del gruppo parlamentare Pd Alice Anselmo ed i componenti PD della Commissione Mario Alloro, Giuseppe Lupo e Giovanni Panepinto.
“Il voto favorevole della commissione bilancio - sottolineano - consegna alla valutazione dell’aula norme di grande impatto sociale che potranno dare risposte ai bisogni dei disabili gravi siciliani per troppo tempo dimenticati con un’ipotesi di spesa di oltre due miliardi destinati a rendere migliore la vita dei disabili gravissimi e delle rispettive famiglie”.
Polemiche poi su una norma che prevede promozioni in massa dei dirigenti regionali e nuovi concorsi rivolti all'esterno. Secondo il sindacato Dirsi "la norma premierebbe solo 450 dipendenti penalizzando altri 800, che sono i più giovani".