Arriva la confisca di beni per oltre quindici milioni di euro e l’applicazione della misura della sorveglianza speciale nei confronti dell’ex deputato regionale della Dc Pino Giammarinaro. Il provvedimento è stato eseguito da Polizia e Guardia di Finanza su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani.
Il procedimento scaturisce dall’operazione antimafia “Salus Iniqua” che ha indagato sui rapporti politico-economici che hanno visto coinvolto Giammarinaro sin dagli anni 2000, e grazie ai quali ha beneficiato di contributi economici pubblici per le attività riguardanti il settore della sanità in provincia di Trapani, nonché del suo condizionamento della vita politica, in particolare del Comune di Salemi. Proprio l’operazione "Salus Iniqua" portò allo scioglimento per mafia del Comune di Salemi quando era sindaco Vittorio Sgarbi che ha avuto tra i suoi sostenitori in campagna elettorale lo stesso Giammarinaro.
Nel corso dell’indagine si è fatta luce su un vero sistema di controllo che Giammarinaro avrebbe messo in piedi grazie al sostegno di dirigenti, medici e politici e per quanto riguarda alcune sue società e proprietà immobiliari anche grazie a dei prestanome per cercare di eludere la legge in materia di misure di prevenzione. Tra i testimoni del processo che vede imputato Pino Giammarinaro due collaboratori di giustizia, Marcello Fondacaro e Nino Birrittella hanno raccontato dei suoi rapporti con esponenti di cosa nostra trapanese. Tra i testimoni del procedimento giudiziario anche un teste d’eccezione come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.