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24/04/2017 07:00:00

Caso Giammarinaro, tanti sospetti casi di falsa testimonianza. Anche Cuffaro e Romano

 Dopo la confisca per Pino Giammarinaro (15 milioni di euro, 5 anni di sorveglianza speciale) si apre un nuovo caso, relativo alle decine di casi di falsa testimonianza che il Tribunale ha ravvisato nel corso del lungo procedimento, rinviando le carte alla Procura di Trapani per le valutazioni del caso.

 Sono ventotto le posizioni di possibilie testi falsi che il Tribunale Misure di prevenzione di Trapani  ha trasmesso alla Procura di Trapani per valutare se sussistano gli estremi per un rinvio a giudizio per falsa testimonianza.

Spiccano tra gli altri i nomi di Totò Cuffaro, ex governatore regionale, Saverio Romano ex ministro e sottosegretario, e dell'ex deputato regionale il trapanese, Pio Lo Giudice.

L’ex presidente della Regione Totò Cuffaro fu chiamato a testimoniare dalla difesa perché chiarisse gli avvenimenti riferiti dal collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro. Quest’ultimo aveva riferito ai magistrati di essersi rivolto a Cuffaro per avere consigli utili ad aprire un laboratorio di analisi a Mazara del Vallo. E Cuffaro lo avrebbe indirizzato da Giammarinaro, indicandolo come colui che aveva nelle mani le redini della sanità trapanese. In aula però Cuffaro, appena uscito dal carcere, chiuse con una frase semplicemente la questione Fondacaro: «Non lo conosco, credo di non averlo mai incontrato; con la mia memoria di ferro me ne ricorderei».

Per quanto riguarda Romano lo indicano mendace a proposito di una vicenda relativa alle regionali del 2008, quando il neo deputato dell’Udc trapanese Lo Giudice seppe proprio da Romano che 40 mila euro di contributo elettorale erano finiti direttamente nelle tasche di Giammarinaro. Replica Romano:

"Non sono mai stato citato in tribunale come teste. Ho reso dichiarazioni al difensore di Giammarinaro su sua precisa richiesta e per indagini difensive. Non mi risulta e non potrebbe peraltro risultare che la Procura abbia aperto una indagine per falsa testimonianza nei miei confronti in quanto non sono mai stato citato dal tribunale nella qualità di testimone" 

Tra le 28 persone sulle quali è stata  chiesta l’apertura di una indagine in Procura ci sono anche l’ex sindaco di Trapani Cesare Colbertaldo, l’ex consigliere comunale di Paceco Pietro Cognata e l’ex consigliere provinciale di Mazara Silvio Bonanno. Con loro anche l’ex manager dell’Asp Gaetano D’Antoni e il direttore Giovanni Gentile, nonchè il "dominus" dell’Aias Francesco Lo Trovato.