Nei diciassette racconti gotici di "Stelle Ossee" Orazio Labbate fonde l'America del Sud e la Sicilia per dare vita a un unico Sud letterario, onirico e misterioso, che si presta come scenario ideale per raccontare il nostro lato oscuro
Stelle Ossee (LiberAria) di Orazio Labbate, scrittore siciliano, classe 1985, già autore del romanzo Lo scuru, è una raccolta di diciassette racconti gotici ambientati tra l’America del Sud e la Sicilia, e ispirati da un lato al Southern Gothic americano, e dall’altro alla Sicilia magica e tradizionale. Labbate, che non per nulla ha un blog che si chiama Sicilia texana, fonde riti, misteri, e orrori di questi due luoghi, dando vita a unico Sud, reinventato come luogo letterario, magico e inquietante, un mondo onirico, immaginifico e suggestivo, che si presta come scenario ideale per raccontare il lato oscuro che alberga in ognuno di noi.
Innamorati nell’Apocalisse, becchini sepolti vivi, incendiari di anime, cimiteri e atmosfere crepuscolari sono le figure e le suggestioni che animano Stelle Ossee, di Orazio Labbate. L’ambientazione, che spazia dall’America all’Italia, evoca una regione arcaica in cui le tradizioni più tipicamente legate al mistero e al sacro trovano un terreno comune con la letteratura e l’immaginario d’Oltreoceano, ideando un microcosmo archetipico, atopico e peculiare al tempo stesso.
Orazio Labbate, guarda a generi e voci letterarie apparentemente diversi, ne coglie le affinità e li fonde, creando un universo narrativo personale, ibrido e complesso, ispirato tanto al Southern Gothic americano che alla Sicilia più tradizionale. In questo modo prende vita un Sud che è più un luogo letterario, che geografico, un Sud, che è allo stesso tempo siciliano e americano, e nel cui racconto le suggestioni delle grandi voci del gotico americano, come Flannery O’ Connor, Cormac McCarthy, William Faulkner, Edgar Allan Poe, si fondono a quelle di grandi scrittori italiani che hanno raccontato il Sud, come Gesualdo Bufalino, Stefano D’Arrigo, Leonardo Sciascia e Vincenzo Consolo.