Dopo l’articolo pubblicato in merito agli errori del costoso portale ‘turistico’ del ‘Distretto Sicilia Occidentale’ non sono mancate le reazioni, anche dei lettori di Tp24.it, cui diamo voce sotto. Non prima però di una necessaria ‘eviscerazione’ di altri aspetti che può essere interessante approfondire.
I COMUNI PAGANO E ‘MOSCA’ – Poco meno di 11 mila euro (10 mila 886 euro) sono stati liquidati dal Comune di Marsala – per contribuire alle spese di gestione della Fondazione ‘Distretto Turistico Sicilia Occidentale’ – quale quota per il 2016. Un operazione recentissima, quella effettuata dall’Ente lilibetano. Da pochissimi giorni – l’atto di liquidazione è del 13 aprile scorso – il Comune ha versato al Distretto ‘la gabella’, nonostante non sia ben chiaro quale sia l’utilità, o il ritorno in termini economici e numerici, di un tale esborso annuo.
‘‘LA TECNOLOGIA DI BUON SENSO’’ DEI BRESCIANI – Obsoleto, nato già vecchio, tecnologia decrepita da anni ’80 o ’90. Sono queste le sensazioni immediate che vengono in mente, solamente a guardare il livello tecnologico di alcune tra queste ‘infrastrutture informatiche’. Di buon senso qui, citando lo slogan (affisso su uno dei totem installati a Trapani città) della BBS, azienda bresciana che ha vinto nel settembre 2015 l’apposita gara d’appalto europea – bandita dal Comune di Trapani – non se ne trova proprio traccia.
UN SENSO PERÒ TUTTO DA CAPIRE – Qual è il senso, che dal novembre del 2015 ad oggi, ha permesso di pagare l’acquisto e l’installazione, tra gli altri, anche di uno schermo a pallini colorati, verdi, rossi e gialli (Led) che sputa fuori la fondamentale informazione: “Benvenuti a Trapani, sito in allestimento, Distretto Turistico Sicilia Occidentale”. Qual è il motivo di appaltare una serie di pannelli o totem informativi nell’era delle applicazioni, che possono essere scaricate e cancellate dai propri smartphone o tablet quando non servono più?
LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI – E deve essere stata la stessa sensazione che ha colto uno dei lettori di Tp24.it, Fabio, che ci ha scritto: “E questo, invece, è il mega tabellone luminoso a led piazzato a piazza Vittorio. È in queste condizioni fin dal primo giorno del suo montaggio, anzi, fino ad una settimana addietro era addirittura spento. Ora, invece, solo queste due scritte perennemente accese”.
I TOTEM ‘SPERDUTI’ IN GIRO PER LA PROVINCIA – Come i bambinelli sperduti di Peter Pan. Così appaiono i totem di questo bislacco e costoso progetto (poco meno di 250 mila euro, 17 mila dei quali sul groppone della fondazione stessa). “Mi permetto di segnalarti in aggiunta – continua lo stesso solerte lettore – che lo stesso Distretto ha speso altri fondi del Fesr (diverse centinaia di migliaia di euro, pare) con una gara, con la quale ha fatto piazzare in città alcune (tre) postazioni informative touchscreen (una è a piazza scarlatti, un’altra a piazza Vittorio Emanuele, un’altra dovrebbe essere all'aeroporto). A parte la tecnologia ormai obsoleta – prosegue – anche in questo caso i contenuti sono poverissimi, ma non solo, ormai montati da quasi un anno ancora non sono pienamente operativi ed ancora sono accesi solamente poche volte. Quello di piazza Vittorio Emanuele, il più grande – conclude il lettore – che funziona a led luminosi e che, nelle intenzioni, dovrebbe funzionare anche da moderno Tazebao da parte del Comune, per trasmettere comunicati ed informazioni, addirittura non è mai entrato in funzione”.
IMPORTANTE È SPENDERE – Questo progetto, come altre centinaia finanziati con fondi europei in Sicilia, testimonia una cosa: non è importante realizzare uno sviluppo del territorio tramite pianificazioni che partono dall’analisi dei bisogni e, poi, soprattutto dalla verifica delle risposte attuate. No, signori. L’assunto è quasi sempre lo stesso: “Ci sono questi soldi (assi di finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale già scaduti, 2007/2013, e poi prorogati), che fà, li dobbiamo fare perdere?” Succede ancora, di continuo. Tutta quantità (che non produce alcuna ricaduta sui territori, quindi inutile oltre che dannosa) senza qualità progettuale.
REALIZZARE NON ‘A REGOLA D’ARTE’ – Dove sono i funzionari del Comune di Trapani che avrebbero dovuto controllare e certificare ‘la consegna lavori’ che, lo ricordiamo, dovrebbe essere realizzata ‘a regola d’arte’, secondo la normativa vigente? Ed il Distretto Turistico che ha fatto? Vero è, che la Fondazione in questo specifico progetto aveva primariamente una funzione di coordinamento, ma non si sono accorti di come questi progetti, ai quali hanno dato oltre che il nome pure un contribuito economicamente non proprio esiguo – 17 mila euro racimolati con le quote associative annuali – si stiano rivelando come una galleria degli orrori?
Alessandro Accardo Palumbo
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