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30/04/2017 07:22:00

Omicidio Mirarchi, anche un consulente della difesa rinuncia all'incarico

Dopo l’avvocato Vincenzo Forti, anche un consulente tecnico nominato dall’ormai ex legale di Nicolò Girgenti, 46 anni, accusato dell’omicidio del maresciallo dei carabinieri Silvio Mirarchi, ha rinunciato all’incarico. E’ Domenico Lombardo, ufficiale dei carabinieri della “riserva” (in pensione), esperto in investigazioni scientifiche, rilievi tecnici e repertamento. Ufficialmente, il consulente ha rinunciato “per motivi strettamente personali”.

Quando era in servizio nell’Arma, Lombardo è stato, per anni, comandante della seconda sezione del nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani.

Il consulente era stato nominato dall’avvocato Forti per verificare la regolarità delle operazioni investigative. E dopo avere esaminato gli atti ha affermato che l’indagine è stata condotta dai carabinieri e dal Ris secondo le regole. Non ha rilevato, insomma, nulla di anomalo.

Domenico Lombardo, attuale presidente provinciale Trapani-Agrigento dell’Associazione nazionale “Nastro Verde”, decorato di medaglia d’oro Mauriziana e di di croce di benemerenza dell’Arma dei carabinieri, è stato, in passato, ha lavorato anche per le Procure di Marsala e Trapani per il Ris di Messina. Sorprende, intanto, questa seconda rinuncia, che assottiglia il gruppo di difesa al fianco del 46enne vivaista marsalese accusato di essere uno degli autori dell’omicidio del sottufficiale, calabrese d’origine, ma marsalese d’adozione. L’avvocato Vincenzo Forti, invece, aveva rinunciato al mandato difensivo di Girgenti lo scorso 13 aprile. Il legale spiegò così la sua decisione: “Dal carcere il Girgenti mi ha fatto sapere, tramite una persona a lui molto vicina, che, secondo lui, io sarei stato corrotto dall’Arma dei carabinieri al fine di rendere il suo processo una finzione scenica. Il mio unico patrimonio, però, è la dignità del mio nome, al quale non ho intenzione di rinunciare. Per cui auguro al Girgenti ogni bene e soprattutto di trovare un avvocato che abbia la stessa pazienza che ho avuto io con lui e con l’intera sua famiglia”. Nell’arco di circa dieci mesi, l’avvocato Forti aveva difeso strenuamente il Girgenti, ricorrendo anche all’aiuto di consulenti di chiara fama. Poco prima della rinuncia di Forti, l’indagato gli aveva affincato la giovane civilista mazarese Genny Pisciotta. E questo, tra l’altro, per legge, gli ha anche fatto perdere il diritto al “gratuito patrocinio” (assistenza legale pagata dallo Stato) che spetta a chi ha un reddito basso.