Torniamo a parlare del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale. In due precedenti puntate della nostra inchiesta abbiamo visto come il Distretto abbia fatto fare un sito turistico imbarazzante, così come malmessi e spenti sono totem e pannelli messi a Trapani. Della liquidazione di corpose quote associative da parte del Comune di Marsala ma anche dagli altri Comuni ed Enti pubblici che non partecipano gratuitamente, come vedremo meglio a seguire, ci siamo occupati qualche giorno fa. Così come abbiamo, pure, fatto luce sulle criticità e sprechi di fondi pubblici dell’Unione europea che riguardano i totem ‘informativi’ ed il portale turistico. Oggi, e nei prossimi giorni, continueremo a spulciare i conti e le spese del ‘distretto turistico Sicilia occidentale’.
CONFINDUSTRIA TRAPANI ‘OSPITA’ IL DISTRETTO – La forma scelta dai Comuni aderenti, e dagli altri organismi, in fase di costituzione di questo Ente, è stata quella della Fondazione. Ad essa hanno aderito quasi la metà dei 24 Comuni costituenti l’ex provincia di Trapani, ma non solo. La possibilità di prender parte a questo soggetto, che ha pure una sua personalità giuridica riconosciuta dalla Regione siciliana – è aperta ad altri soggetti pubblici o privati che siano: basta pagare. E, poi, chi si è visto si è visto.
UN COORDINAMENTO CHE HA I SUOI COSTI – Trovare traccia dei bilanci previsionali e consuntivi della ‘Fondazione Distretto Turistico Sicilia Occidentale’, però, non è proprio cosa agevole. Nel sito web alla sezione ‘Amministrazione Trasparente’ non v’è praticamente nulla in merito. E Confindustria Trapani ha un ruolo non marginale nella creazione e gestione di questo soggetto giuridico. Tant’è che la segreteria amministrativa, ad esso demandata, produceva nel 2013, uscite alla voce ‘gestione Assindustria’ per 10 mila euro. “Sempre nel mese di marzo – come si può leggere nella relazione sull'andamento della gestione sociale esercizio 2013 – è stato avviato l'iter per la selezione del Coordinatore dello stesso Comitato tramite procedura di evidenza pubblica, selezionando per il ruolo di Coordinatore la dottoressa Caterina Borruso a cui in data 08/04/2013 è stato conferito l'incarico per un anno”.
ENTRATE E USCITE AL 2013 – Sempre nello stesso anno, invece, sette Comuni: Marsala, Mazara del Vallo, Gibellina, Salemi, San Vito Lo Capo, Valderice, Petrosino e la Camera di Commercio di Trapani erogavano fondi (voce in entrata: ‘dotazione c.s.’) alla Fondazione per circa cinque mila euro ciascuno ed un totale di 42 mila euro e spicci. A tali entrate si sono sommate anche dei ‘contributi di gestione 2012’ dei seguenti Comuni: Castellammare del Golfo, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Salemi, Valderice, Petrosino, Camera di Commercio e Unione provinciale Imprese Artigiane, pari a 15 mila 486,75 euro.
IL RENDICONTO FINANZIARIO DI CASSA 2013 – L’avanzo di cassa al 31/12/2013 raggiungeva i 113 mila 963,52 euro; le uscite totali ammontavano, infatti, a soli 24 mila 341,18 euro, a fronte di cospicue entrate pari a 66 mila 971,35 euro; giacenze bancarie per 71 mila 333,35 euro; interessi bancari attivi per 464,03 euro. Ma la Fondazione, allora, era ancora in una fase poco operativa. “Non nascondiamo la soddisfazione – si legge nella relazione sull'andamento della gestione sociale Esercizio 2013 – nell'avere constatato l'entusiasmo e la volontà positiva con cui tutti i componenti del Comitato Tecnico hanno partecipato al forum, il che è testimoniato dall'indubbia qualità del lavoro prodotto. Uguale interesse e partecipazione si sono potuti riscontrare anche durante i lavori del Consiglio di Amministrazione, chiamato ad assumere le decisioni definitive”.
QUANTITÀ O QUALITÀ? – Dai risultati che sono emersi dalle due precedenti inchieste realizzate da Tp24.it, nei giorni scorsi, un minimo comune divisore è emerso chiaramente: si spendono soldi, e tanti anche, ma i controlli sulla spesa e sulla qualità, soprattutto, restano al palo. Basti citare il progetto coordinato dal distretto turistico col capofila Comune di Trapani. Totem informativi installati e, in parte, mai entrati in funzione per i quali si sono spesi già, e molto male anche, quasi 33 mila euro.
Alessandro Accardo Palumbo
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