Chi è corrotto non ringrazia". Si difende così l'ex sottosegretario Simona Vicari, che si è dimessa travolta dall'inchiesta della Procura di Palermo sul "Sistema Trapani". In merito al Rolex ricevuto dall'armatore Ettore Morace, che secondo l'accusa sarebbe la prova della corruzione, la Vicari dice: "Quell'orologio riguarda rapporti con le persone che uno ha a prescindere. Dalle intercettazioni si capisce benissimo che è un regalo di Natale".
"Non ho favorito Morace, ma una categoria" - L'ex esponente del governo in un'intervista a Il Corriere della Sera spiega di aver aiutato non Morace ma un'intera categoria: "Non ho agito nell'interesse di una persona, ma nell'interesse di una categoria. Il trasporto marittimo era l'unico mondo del trasporto pubblico rimasto fuori dall'esenzione dell'Iva e il ministro Delrio era a conoscenza di quell'emendamento".
"Ci sono ministri che hanno preso tre Rolex e sono ancora in carica" - La Vicari passa quindi all'attacco. "Ci sono ministri - dice - che hanno preso non uno ma tre Rolex e sono ancora in carica". E poi aggiunge: "Non c'è niente, assolutamente. È solo fango. Ma una come me, che fa politica da quando era ragazzina, è abituata a queste cose. Io ho fatto carriera dal basso, non sono di quelle nominate".
CARTELLI. "Io sto con Morace" e "Siamo vicini alla famiglia Morace". Sono i due cartelli appesi nella notte sul cancello della sede del Trapani Calcio e della Liberty Lines, di proprietà di Ettore Morace, l'armatore arrestato ieri mattina con l'accusa di corruzione insieme con il candidato sindaco di Trapani Girolamo Fazio e il funzionario regionale Giuseppe Montalto. Indagati anche il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e la sottosegretaria ai Trasporti Simona Vicari, che ieri sera si è dimessa dall'incarico. L'operazione, condotta dai Carabinieri di Palermo e di Trapani e coordinata dalla Dda di Palermo, ha scoperchiato una "vera e propria centrale della corruzione con gangli che vanno dalla politica alla imprenditoria", come ha spiegato ieri il Procuratore aggiunto Dino Petralia.
I Morace sono molto conosciuti a Trapani, soprattutto da quando hanno rilevato il Trapani Calcio, presieduto dalla moglie olandese di Vittorio Morace, il padre dell'arrestato. Questa mattina, a sorpresa, sono apparsi in via Orlandini, i cartelli appesi nella notte sul cancello della sede dell'azienda di trasporti marittimi, una delle più grandi d'Italia e del Trapani Calcio. Non si conoscono gli autori del gesto.