di Rossana Titone - Lo avevo anticipato a Primarie PD appena terminate: Matteo Renzi era pronto per un “stai sereno, Paolo”. È un ciaone dell'ultima ora, prevedibile come tutte le mosse di Renzi, smanioso di potere. Lui che attacca gli altri additandoli di essere incollati alle poltrone, poi però rosica se la poltrona, la sua, non è comoda.
L'Italia andrà al voto ma non è pronta, lo vuole Renzi piglia tutto: perché, badate bene, lui non è il nuovo Silvio Berlusconi. Renzi è giovane e l'Italia avrà a che fare con lui per i prossimi cinquant'anni, come la DC.
Nasce Renzusconi e le votazioni si avvicinano, le nazionali si ventilano per ottobre 2017, in piena finanziaria, come se la legge elettorale fosse legata necessariamente ad elezioni anticipate.
Fa lo sbruffoncello, Renzi, oggi snobba Angelino Alfano, lo prende in giro per il mancato 5% che un partito piccolo non arriva a prendere. Pensate bene, Alfano non ha il 5% e Giorgia Meloni è a un passo dal 5% nazionale.
Renzi non ha più bisogno di Angelino (Alfano), e se la ride... un po' meno ridono gli italiani che non hanno la memoria corta, lo sanno che i voti di Alfano sono stati indispensabili a Renzi per tutta una serie di riforme.
Alfano è ex di troppe cose, è un traditore di Forza Italia ed è il vero errore di Berlusconi: gli ha dato ampio potere, portato alle vette della politica, pluriministro e adesso bacchettato e bacchettone.
Magari, scaricato da Renzi, tenterà il ritorno del figliol prodigo nel centro destra, ma nessuno dimentica la sua politica da Ministro dell'Interno che ha fatto dell'accoglienza un vero sistema di sostituzione della specie.
Gli italiani non fanno più figli e allora facciamoli venire in massa, sostituiamo intere città e già che ci siamo garantiamo loro lo ius soli - questo se lo ricordino gli italiani con la matita in mano in cabina elettorale. E la smettano di dire che chi è contrario all'accoglienza è razzista, un luogo comune che fa comodo sfoderare innanzi ad un politica che ha sventrato il Paese, che ha portato il business delle cooperative e dei centri di accoglienza.
Ma Renzi è così, le cose non le dice bene, parla, parla, straparla, non lascia il tempo di controbattere, parla veloce di nuovo. Non farà capire nulla nemmeno ai cittadini italiani di questa nuova legge elettorale, ma si deve votare ad ottobre. Non importa se non ci sarà ancora nessun equilibrio finanziario sui mercati mondali ed europei.
Chi andrà in Parlamento con la nuova legge elettorale?
State sereni, sempre i nominati. Il nuovo sistema viene spacciato per quello tedesco ma non lo è nemmeno lontanamente. Il capolista è blindatissimo, la legge elettorale è frutto dell'accordo tra Forza Italia, PD, movimento Cinque Stelle e Lega Nord.
Però una cosa è certa: con la nuova riforma se un partito prenderà il 20% dei voti avrà anche il 20% dei parlamentari per poter governare il Paese.
Salta il bicameralismo, saltano una serie di schemi a cui siamo abituati; ci saranno certamente le larghe intese per governare il Paese Intese che faranno ad elezioni avvenute, state sereni: Renzusconi è in campo.