In carcere dallo scorso ottobre per scontare una condanna a 3 anni e mezzo di reclusione per rapina, il 31enne pregiudicato marsalese Mario Ferrera si consola con l’assoluzione (“perché il fatto non sussiste”) dall’accusa di evasione dagli arresti domiciliari. Il fatto risale al 26 aprile 2016, quando un carabiniere in quel momento libero dal servizio aveva creduto riconoscerlo nell’uomo che aveva incrociato in auto e per questo, sapendo che il pregiudicato in quel periodo doveva essere agli arresti domiciliari, avvertì subito i colleghi della stazione di Petrosino.
Questi ultimi si recarono immediatamente presso l’abitazione del Ferrera, vedendolo rientrare da una finestra. Tra l’altro, mentre i carabinieri chiedevano alla compagna del pregiudicato di poter entrare in casa, la donna, secondo i militari, avrebbe cercato di prendere tempo. Tutte le prove (o gli indizi), dunque, erano contro Ferrera, che in quel periodo era ai “domiciliari” per rapina.
L’uomo fu, quindi, arrestato per evasione dagli arresti domiciliari. Dal processo, celebrato con rito abbreviato davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone, è emerso che l’uomo incontrato in auto dal carabiniere libero dal servizio era solo uno che somigliava al Ferrera e che questi stava effettivamente rientrando da una finestra all’arrivo dei militari della stazione di Petrosino, ma si trattava di una finestra “interna” al contesto abitativo. Dunque, non sarebbe evaso. “Il mio cliente – spiega l’avvocato difensore Leo Genna – ha sostenuto che dietro l’abitazione di sua proprietà vi è un altro piccolo immobile che non è collegato alla casa da alcuna porta per questo per entrare in casa dal retro dove si trovava, era transitato da una finestra. Inoltre nelle vicinanze della casa non vi era alcuna vettura parcheggiata. Da sempre abbiamo sostenuto l’innocenza di Ferrera. Adesso, giustizia è stata fatta”. L’ultimo arresto di Ferrera, sempre ad opera dei carabinieri della stazione di Petrosino, comandati dal luogotenente Andre D’Incerto, risale allo scorso ottobre, quando fu eseguito un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della repubblica di Marsala per il reato di rapina. Gli stessi militari lo avevano già arrestato, alla vigilia del Natale 2015, per una rapina al supermercato Sisa di contrada Cuore di Gesù.