Auto, magazzini, mezzi di una cooperativa agricola e perfino la villa di un commerciante sono stati gli obiettivi di diversi attentati incendiari che negli ultimi mesi sono stati messi a segno tra Marsala e Petrosino. Gli inquirenti stanno cercando di capire quale sia la natura reale di questi attentati e possibilmente risalire agli autori, ma la preoccupazione che possa trattarsi di racket delle estorsioni è più che concreta, e se non lo è di che cosa si tratta?
La notte del 26 aprile scorso in contrada Birgi, (lo abbiamo raccontato qui) è andato completamente distrutto il magazzino di proprietà della Cooperativa Abc - Cooperative Ortofrutticole Riunite, una delle cooperative più grosse di Marsala, dove vivevano nell’appartamento realizzato all’interno della struttura tre dipendenti della ditta che, per fortuna si sono accorti in tempo dell’incendio. Tutto è finito per il meglio nonostante il fuoco sia arrivato vicinissimo ad un deposito di bombole e alle abitazioni vicine.
A fine maggio, invece, sono state cinque le auto che tra Marsala e Petrosino sono state date alle fiamme. Tre sono state completamente distrutte, le altre due gravemente danneggiate. Due le utilitarie parcheggiate in via Tommaso Pipitone a Marsala. E sono altre due utilitarie, quelle distrutte nel quartiere popolare di Amabilina e in una contrada adiacente. Si tratta di una Suv, una Nissan, invece, la vettura che ha subito dei danni al cofano motore e che era parcheggiata a Petrosino nei pressi dell’abitazione del proprietario e in questo, come negli altri casi, appare chiara la dolosità.
Sempre a fine maggio ha suscitato tanta paura un incendio avvenuto in un condominio di via Oberdan a Marsala. Nel garage del palazzo intorno alla mezzanotte sono andati a fuoco un'auto e tre scooter parcheggiati. Il palazzo è stato completamente evacuato a causa del fumo che lo ha avvolto quasi totalmente e cinque persone sono state prese dai vigili del fuoco e portate fuori. Dieci persone sono state ricoverate in ospedale per intossicazione, ma per fortuna non ci sono state conseguenze gravi per i condomini. Ma almeno in questo caso le cause dell'incendio non sono state dolose, ma dovute molto probabilmente ad un corto circuito o malfunzionamento a bordo dell’auto.
Tornando agli incendi di natura dolosa. L’ultimo in ordine di tempo, anche se in realtà è avvenuto qualche settimana fa, ma solo da qualche giorno si è avuta notizia, è quello che ha colpito la villa del noto commerciante marsalese, Armando Giammarinaro, titolare del negozio di abbigliamento Karisma. Nella casa al mare del commerciante, che si trova nella zona di Sibiliana, i vigili del fuoco hanno trovato una tanica di plastica che conteneva liquido infiammabile e che è stata usata per appiccare il fuoco. Le fiamme, dalla veranda con la copertura in legno, si sono propagate anche ad altri ambienti causando danni per decine di migliaia di euro. Sulla vicenda indagano i militari dell’Arma dei Carabinieri di Petrosino; l’incendio ha avuto una strana concomitanza con il compleanno del commerciante, quasi a volergli fare un “regalo”. Gli inquirenti, con l’aiuto del commerciante che ha subito denunciato i fatti, stanno cercando di risalire alle origini e agli autori di questo ultimo grave atto intimidatorio che, assieme agli altri che si sono verificati nell'ultimo periodo, stanno generando non poca preoccupazione nel territorio marsalese e petrosileno.