Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
18/06/2017 16:59:00

Scrive Letizia Pipitone, sul modo in cui vengono pulite le spiagge di Marsala e Petrosino

Anche questa estate, con molto ritardo, è partita la pulizia delle spiagge di Marsala e Petrosino. Spiace dover dire sempre le stesse cose, ma anche quest’anno si pulisce il litorale, rimuovendo con le pale meccaniche i banchi di alghe e la sabbia. Come anche recentemente abbiamo sottolineato, le alghe non sono rifiuti e non andrebbero rimosse.

I sindaci delle nostre città, pur essendo consapevoli che la rimozione della posidonia accresce il fenomeno dell’erosione costiera ed il depauperamento della spiaggia, persistono, ad appaltare, i lavori di pulizia e di manutenzione, a ditte che anziché raccogliere a mano la plastica, il vetro e gli altri rifiuti umani, con mezzi pesanti ed inadeguati, oltre a rimuovere gli elementi naturali, distruggono il fragile sistema dunale.

Con questo sistema pulizia e non solo, Marsala non ha più il litorale sabbioso che aveva vent'anni fa. Petrosino, in maniera schizofrenica, da un lato ha pagato ben 12.000,00 euro, alla dott.ssa agronomo Antonella Ingianni, il progetto di rinaturazione della spiaggia di Torrazza, e dall’altro consente l’uso delle pale meccaniche per la c.d. pulizia in aree protette e sotto vincolo paesaggistico. E’ evidente che le nostre amministrazioni comunali hanno idee a dir poco confuse sulla tutela dei beni comuni.


Presidente del Circolo di Legambiente Marsala - Petrosino

Letizia Pipitone