Abbiamo raggiunto uno dei passeggeri che martedì era a bordo del pullman dell'Autoservizi Salemi che, sull'autostrada A29 Palermo - Mazara del Vallo, è stato oggetto del tentativo di "dirottamento" di uno squilibrato, di nazionalità sudanese, che voleva far precipitare il pullman da un viadotto.
Si tratta di un sudanese, sui 30 anni, che, perquisito, non aveva armi. Vive in Italia dal 2011. Per sbarcare il lunario fa il bracciante agricolo. A indagare su quanto accaduto è la procura di Trapani, ma è stato coinvolto anche il pool anti terrorismo della Dda di Palermo, che coordina le inchieste sul terrorismo. A occuparsi del caso è il pm Gery Ferrara, che è specializzato proprio in anti terrorismo. Pare che il sudanese di recente abbia perso la mamma.
Che è successo, signor Aurelio?
Eravamo sul pullmann, tranquilli, diretti a Palermo, in perfetto orario, quando ad un certo punto un uomo si è alzato, si è avvicinato all'autista e lo ha aggredito.
In che modo?
Ha cercato di sottrargli il volante...voleva sterzare bruscamente....
Quando è avvenuta l'aggressione?
Dopo la galleria di Segesta, nel lungo viadotto che costeggia il castello di Calatubo, ad Alcamo. Posso dire che secondo me era tutto calcolato, perché l'obiettivo dell'aggressore era far precipitare il pullmann dal viadotto. Si tratta di no strapiombo di 60 metri.
Che è successo nel pullmann appena l'uomo ha aggredito il conducente?
Eh...urla, panico... Abbiamo davvero temuto per la vita... Poi con le urla anche quelli che dormivano si sono svegliati bruscamente...
E l'autista?
E' stato bravissimo. E' riuscito a non fare avvicinare l'uomo al volante, e poi con piccoli colpi di freno ha messo in sicurezza il pullmann. Nella concitazione l'aggressore era in piedi, e lì è stato immobilizzato da due uomini che poi abbiamo scoperto essere dei militari in licenza.
Parlava italiano?
Si, si, parlava italiano. All'apparenza era proprio uno squilibrato. Non ha detto altro se non in continuazione "Voglio morire! Voglio morire".