La lettera che padre Fiorino ha scritto alla cittàdi Marsala merita attenzione per lo scopo che vuole raggiungere. Giustamente si serve della predicazione di Giovanni Battista per esortare alla conversione del nostro modo di vivere, conversione significa cambio di direzione, ricerca della giustizia, della verità, significa umiltà, rispetto, serenità, gioia nella fede.
Condivido in pieno questa impostazione. Quello che mi convince meno è proclamare Giovanni Battista - assieme alla Madonna della cava - protettori e patroni della città di Marsala. Che significato ha questa elezione?
La nostra città puo' sperare qualcosa in piu' da questa protezione? E, visto il male che serpeggia nella società, come mai non ci accorgiamo di un particolare intervento dei nostri 'patroni'? Sono distratti o ci hanno abbandonati? Servono a qualcosa le processioni, portando a spasso delle statue (idoli), come fossero veramente e materialmente i 'santi' a cui ci si rivolge?
Oso pensare che siamo totalmente soli ad affrontare la nostra vita, ricchi solamente della fede che ci puo' rendere discepoli di un certo Gesù di Nazaret, che parlava solo di spirito e rifuggiva da onori e compromessi.
Gesù ci ha insegnato che Dio ci ama come un padre, ma costatiamo che non interviene nelle nostre difficoltà per impedirci il dolore, la sofferenza, la malattia, la morte. Quello che lega Dio alla nostra vita è il fatto che Dio rispetta le leggi fisiche e chimiche, con le quali regge e governa l'universo intero. Dio non ha preferenze umane, non potrebbe guarire qualcuno e poi permettere la morte del piccolo Andrea e il dolore dei suoi genitori.
La legge di causalità può spiegare molti fatti della nostra esperienza, solo che non conosciamo appieno tutte le 'cause' che attraversano noi e tutto l'universo.
Seguiamo l'insegnamento di Gesù, senza farci tentare dal culto verso statue particolari, o verso altri cristiani, morti e proclamati 'santi', ignorando il fatto che solo Dio ci conosce veramente.
Franco D'Amico