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27/06/2017 08:19:00

Processo a Michele Licata per lottizzazione abusiva a Torrazza, acquisite relazioni

Le relazioni dei tre periti della Procura (gli ingegneri Costarella, Casano e De Vita) hanno fatto ingresso nel processo che davanti al giudice monocratico Lorenzo Chiaramonte vede imputato Michele Licata, ex imprenditore leader nel settore ristorazione-alberghiero, con l’accusa “lottizzazione abusiva” finalizzata alla realizzazione di un caseificio (che nel progetto iniziale, non andato in porto, doveva essere un albergo), nonché abusivismo edilizio nella zona di Margi Nespolilla e Torrazza, alle spalle della spiaggia di Torrazza, dove la società Roof Garden avrebbe dovuto realizzare un grande complesso turistico. In barba anche ai vincoli di natura ambientale della zona. Il 18 luglio prossimo, comunque, i tre periti saranno ugualmente in aula per essere ascoltati, ma solo per “domande a chiarimento”.

Nel processo, il Comune di Petrosino è parte civile (con gli avvocati Valerio Vartolo e Giuliano Pisapia) in quanto individuato dalla Procura come “parte offesa”. La lottizzazione, secondo l’accusa “abusiva”, a Torrazza prevedeva uno stabilimento balneare, due grandi edifici (che poi, probabilmente, dovevano diventare alberghi), una strada e persino un campo da golf. Tra le “parti offese” c'è anche la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Trapani, che però, a suo tempo, aveva dato il parere favorevole al mega progetto.

Il progetto, presentato all'Assessorato regionale territorio e ambiente, doveva essere realizzato sui terreni (18 ettari) che in precedenza appartenevano a Calcedonio Di Giovanni, imprenditore di Monreale al quale è stato sequestrato, per mafia, un patrimonio di 450 milioni di euro. Poi, questi terreni sono stati venduti a Michele Licata, che è difeso dall’avvocato Carlo Ferracane. A sostenere l’accusa è, invece, il pm Antonella Trainito.