“Abbiamo esistato all’Ars una norma che è assolutamente un aborto. Verrà impugnata dal Governo nazionale e dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale”. A dirlo è stato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, tornando a parlare del voto di Sala d’Ercole che prima della chiusura per la pausa estiva ha dato il via libera all’elezione diretta dei presidenti e dei consiglieri degli enti intermedi, resuscitando di fatto le ex province.
“Siamo passati da una fase in cui le Province dovevano essere soppresse a una in cui si prevede il rilancio, cosa che io non condivido assolutamente, come dimostra il fatto che per la prima volta in modo plateale non ho partecipato al voto”, ha aggiunto Ardizzone.
Per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana occorre “andare avanti sulla strada che avevamo scelto, ossia città metropolitane e Liberi consorzi con elezioni di secondo grado”. Capitolo a parte, invece, la situazione finanziaria delle ex Province.
“Sono in grosse difficoltà – ha spiegato a margine di una conferenza a Messina convocata per illustrare i provvedimenti più significativi riguardanti la città dello Stretto e approvati dall’Ars in 5 anni – perché c’è stato un prelievo forzoso da parte dello Stato. Sulla questione finanziaria – ha concluso – dobbiamo fare tutti squadra, il prossimo Governo regionale insieme a quello nazionale”.