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24/08/2017 19:19:00

Roberto Vecchioni, un poeta, il mio poeta da sempre e per sempre

di Rossana Titone - E' una grande gioia cantare per me a Petrosino... in questo mondo ci sono momenti in cui cinque mila, sei mila o anche tre persone messe insieme ricordano a un poveraccio, come me, che la cultura ha sempre vinto su tutto. La cultura non c'entra niente con il sapere le cose ma significa sapersi muovere tra gli uomini... Petrosino è un'oasi felice... ragazzi non spaventatevi mai, si perderà tante volte, si cadrà tante volte, ma prima o poi quest'Isola vincerà”.

Sono queste le parole che Roberto Vecchioni ha pronunciato all'apertura del suo concerto a Petrosino, una piazza gremita con circa 7 mila spettatori. Occhi incollati e anime spalancate alla bellezza della poesia cantata. Il professore insegna l'amore, lo predica da anni e lo semina in chi ha il cuore fertile.
Ogni parola scritta in più sul cantautore Vecchioni sarebbe di troppo, facciamo suonare le sue poesie...stralci di canzoni messe insieme e che costituiscono il capolavoro di una vita.
Il sindaco Gaspare Giacalone ha avuto l'intuizione di battere la strada della sensibilità e di regalare concerto non solo a Petrosino ma all'intera provincia. Uno spettacolo di versi e sbrilluccichio di occhi e anima che si sono fuse per un momento di alta interpretazione emozionale.

 

Sogna ragazzo, sogna....E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero, e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo.

Ci sono foglie che si aggrappano ai rami perchè non vogliono cadere mai,ci sono stelle che si aggrappano al cielo perchè si accorgono di finire,sai, ci sono ubriachi che stringono il ba perché è sempre l'ultimo che fa paura,ci sono uccelli che sentono lo sparo e contano quanto gli resta ancora.

Ma il tempo emigra mi han messo in mezzo non son capace più di dire un solo no
Ti vedo e a volte ti vorrei dire...ma questa gente intorno a noi che cosa fa?

Tu che tenevi tutti i fili del cuore con due mani così lievi che sentivo dolore solo un po'...
Non ti ho più vista piangere Non ti ho più vista ridere eri una voce fragile, fragile...
Abbiamo smesso d'inventare parole senza mai trovare quella che voleva dire vivere, vivere...

Ho conosciuto il dolore: ed era il figlio malato, la ragazza perduta all’orizzonte,
il sogno strozzato, l’indifferenza del mondo alla fame, alla povertà, alla vita… 
il brigante nell’angolo nascosto vigliacco battuto tumore...Dio, che non c’era e giurava di esserci, ah se giurava, di esserci….e non c’era..

Quando i giorni passati s'innebbiano, ed il tempo si conta per attimi, caccio via con la mano dagli occhi la polvere; e mi prende quell'ansia dei marinai, quando il vento e la vela tradiscono, ma paura di perdermi non ne ho e dove andrò: mi porterò...
porterò via con me ogni bacio che mi hai dato, che mi lasciava senza fiato; mi porterò...

Per il poeta che non può cantare per l'operaio che ha perso il suo lavoro per chi ha vent'anni e se ne sta a morire in un deserto come in un porcile e per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendoci il pensiero...per il bastardo che sta sempre al sole per il vigliacco che nasconde il cuore per la nostra memoria gettata al vento da questi signori del dolore.
Chiamami ancora amore, Chiamami sempre amore, Che questa maledetta notte dovrà pur finire perché la riempiremo noi da qui di musica e parole...

Grazie Roberto, per averci ricordato che la vita è sospesa tra emozioni e il non arrendersi mai.