Non esistono voti più importanti degli altri. Ogni competizione parte da zero, non è mai uguale alla precedente.
Il voto è un diritto riconosciuto all'elettore cittadino che manifesta, attraverso lo stesso, la propria volontà.
E' evidente che non lo sa Luigi Di Maio, aspirante premier nazionale, che si trova in Sicilia a sostegno del candiato presidente Giancarlo Cancelleri.
Sul blog di Beppe Grillo ha scritto: “Quello del 5 novembre è un referendum, più importante di quello costituzionale. Si sceglie tra il passato e il futuro. Tra la legalità e la corruttibilità. Tra le facce giovani e pulite di Giancarlo e della sua squadra e quelle vecchie e stantie di quelli che hanno devastato la Sicilia: Miccichè, Genovese, Cuffaro e Lombardo nascosti dietro Musumeci".
Non si faccia confusione, più di quella che già non ci sia in giro.
La differenza tra referendum ed elezione è sancita per legge, entrambi strumenti di espressione di un elettorato che è chiamato ad esprimersi nel caso del referendum in modo diretto su una questione proposta nel quesito referendario; nel caso di elezione a scegliere i propri rappresentanti. Le elezioni sono uno strumento politico con delle regole ben definite.
Quindi stiano sereni i cittadini elettori, il 5 novembre non ci sarà alcun referendum, nessun quesito a cui rispondere con un “si” o con un “no” ma ci sarà da scegliere un candidato governatore e i deputati regionali.
Proprio perché Di Maio sa che l'astensionismo potrebbe farla da padrone farebbe bene a scegliere migliore e consona comunicazione.
Bisogna spiegare con calma, a quel cittadino che non vuole andare alle urne, quanto sia importante essere responsabili e attivi nella scelta della formazione della compagine parlamentare siciliana e del futuro presidente. Spiegare che la politica se non la usi come esercizio del voto, la subisci per scelta altrui, ricordando che libertà è partecipazione.
Votare non per un favore ricevuto ma per fiducia guadagnata con i fatti.
E allora, se un quarto dei siciliani non sa ancora che il 5 novembre ci sarà una consultazione elettorale importante è su quello che bisognerebbe essere incisivi, con una campagna mirata di sensibilizzazione alla partecipazione attiva. Le battute le lasciamo ai comici.
A Catania nella giornata di ieri è arrivato Matteo Renzi per sostenere le ragioni del voto a Fabrizio Micari: “A tutti quelli che dicono che bisogna dare un segnale e votare a sinistra in Sicilia, voglio dire che il 6 novembre, se ci si sveglia con un presidente di destra è perché a forza di scegliere la sinistra più estrema e radicale vince la destra”.
Renzi riconosce a Micari di non essersi mai candidato e di non avere avuto ruolo politico ma di essere onesto e capace. Abbiamo scoperto che bastano queste due componenti per diventare presidente della Regione.
L'onestà dovrebbe essere, insieme alla legalità, la base fertile di ogni politico poi ci sono competenze e capacità, progettualità, puntualità intesa come impegno programmatico, carisma, dialettica e altri dettagli indispensabili.
Ma in quella sala, da 150 posti, Renzi parla soprattutto all'ala destra presente, sono i Sudano: Valeria, deputato regionale e nipote di Mimmo re dei consensi per il centro destra in quel di Catania.
Dopo l'approvazione del Rosatellum che porta il sigillo dell'amore tra Forza Italia e il PD, Renzi ha iniziato, come altri, la sua metamorfosi. Chissà se avrà baciato il Berlusca dopo l'ennesimo ritocchino facciale...
E' Fabrizio Micari a sostenere che loro sono migliori di altri. Una campagna elettorale fatta di accuse lanciate sempre agli avversari per non parlare mai di se stessi, dei programmi e di quella che sarà la mirata azione di governo: “Renzi è qui, Berlusconi forse no”.
Micari non conosce il rapporto di amorosi sensi che lega il Cavaliere con Matteuccio, c'è tempo per imparare.
Renzi non fa alcuna polemica sulla fuoriuscita dal PD da parte del presidente del Senato Pietro Grasso. Lascia il partito, Grasso, dopo l'approvazione della legge elettorale: “Se non fossi stato il presidente del Senato non avrei votato né la legge elettorale, né tantomeno la fiducia. La mia è una scelta sofferta, ma è l’unica che possa certificare la distanza, umana e politica, da una deriva che non condivido. Quando mi sono candidato nel PD riconoscevo principi, valori e metodi condivisi, che si sono andati disperdendo nel corso degli anni. Questo partito ha tenuto comportamenti che imbarazzano le istituzioni e ne minano la credibilità e l’indipendenza”.
Parole molto forti che alla vigilia del voto siciliano suonano come le campane, non a festa. I crisantemi sono già in vendita.
Altro assessore nominato dal candidato presidente grillino, Cancelleri.
Si tratta di Angelo Parisi, ingegnere ambientale che avrà la delega all'Energia, Acqua e Rifiuti.
In tour per tutta la Sicilia Nello Musumeci, il leader di Diventerà Bellissima, candidato presidente per il centro destra. Ieri ha toccato anche la provincia di Trapani terminando ad Alcamo con una grande manifestazione di coalizione.
Mettiamo un po' di ordine sugli schieramenti di questa provincia, anche dopo le reazioni alle indiscrezioni che abbiamo pubblicato ieri. A Trapani c'è stata domenica scorsa una kermesse politica, organizzata per presentare la lista di Cantiere popolare-Autonomisti-Idea Sicilia, molto partecipata alla presenza di tanti cittadini accorsi da tutta la provincia. Capolista per il collegio di Trapani è Roberto Lagalla che è sostenuto dall'ex senatrice Maria Pia Castiglione che si sta spendendo attivamente per tutti e 24 i Comuni del trapanese a sostegno del candidato.
La Castiglione, tiene a precisare, di non far parte del movimento Futuristi che fa capo a Nicola Cristaldi.
Dall'altra parte della città di Trapani Totò La Pica smentisce di essersi allontanato dal senatore forzista Tonino d'Alì ma di essere solo amico di Giorgia Meloni. Dalle parti di d'Alì l'indicazione di voto va alla giovane mazarese Silvia Calvanico.
Nella giornata di ieri, a Salemi, il movimento Cinque Stelle ha tenuto un incontro tematico sull’agricoltura. Vi hanno preso parte Ignazio Corrao, portavoce al Parlamento Europeo, l’assessore designato all’Agricoltura , Federica Argentati, i candidati alle prossime elezioni regionali della provincia di Trapani.