“Per dovere civico e morale nei confronti della collettività, è obbligatorio rendere pubblico il comportamento contra legem, assunto dal Libero Consorzio Comunale di Trapani nei confronti di una fascia di lavoratori precari. Il perdurare di tale comportamento, che a nostro parere viola i principi costituzionali, crea e continua a creare ripercussioni sullo stato di diritto” così il Segretario Generale Confintesa Sicilia, Antonio Russo, in merito alla vicenda dei precari del Libero Consorzio Comunale di Trapani che dopo anni di precariato sono stati prima stabilizzati (dal 31/12/2017) per poi vedersi revocare la stabilizzazione dal nuovo Commissario Straordinario dell’Ente, a seguito di una delibera della Corte dei Conti (n. 106 del 29/05/2013), non vincolante ed a libera interpretazione, mantenendo in servizio i lavoratori con proroghe a singhiozzo e riduzione delle ore lavorate.
La vicenda va ancora oltre dove due gruppi di 10 e 101 lavoratori, dopo aver intrapreso lo stesso percorso legale con tempistiche diverse si sono visti trattare in maniera diametralmente opposta in quanto i primi, con due gradi di giudizio, si sono visti riconoscere la stabilizzazione, invece per gli altri 101 non sono ancora bastate svariate sentenze.
“Dopo tale excursus - continua Russo - e così come premesso, appare evidente che lo stesso Ente abbia palesato un comportamento discriminatorio tra lavoratori derivanti dallo stesso bacino di precariato e che davanti ai vari Tribunali hanno acquisito gli stessi diritti a seguito degli stessi verdetti. Non si comprende quindi il perdurare da parte del Libero Consorzio Comunale di Trapani di tale comportamento assurdo e vergognoso verso dei lavoratori che ogni giorno, pur vessati, continuano a prestare in modo corretto e puntuale la loro opera lavorativa. Inoltre, abbiamo chiesto un incontro urgente con il Commissario Straordinario, Dott. Raimondo Cerami, ed il Segretario Generale dell’Ente, Giuseppe Scalisi, per capire, appunto, quali meccanismi hanno portato a questa disparità di trattamento e tornare ad una situazione di normalità” conclude Antonio Russo.