di Leonardo Agate - Le confessioni delle molestie sessuali, subite da molte donne dieci, venti o anche trenta anni fa, stanno mettendo in crisi non solo il mondo dello spettacolo, che in quella crisi è vissuto sempre, anche se prima in modo meno appariscente. Adesso sono messe in crisi pure le più accreditate istituzioni statali.
Il ministro della difesa britannico Fallon si è dimesso perché una quindicina di anni fa, durante una cena, posò la mano sul ginocchio di una giornalista, Julia Harteley – Brewer, che gli sedeva accanto. La lista, giornalmente aggiornata, di parlamentari britannici, disturbatori di donne, è sottoposta settimanalmente all’attenzione del primo ministro, Theresa May. Dicono che sia una lunga lista. Finora il capo del governo britannico non ha preso provvedimenti, ma le pressioni dell’opinione pubblica, indirizzata dai mass media, cominciano a fare le loro vittime.
Negli stati Uniti sono diverse le cause intentate, contro il presidente Donald Trump, da signore, ormai sulla via del tramonto, che rivangano presunti vecchi traumi subiti per approcci inappropriati del presidente in carica, e che hanno avviato azioni giudiziarie, che in molti casi prevedono un risarcimento.
L’ex presidente Bill Clinton, sempre negli USA, scampò per un pelo alla decadenza in un procedimento parlamentare fondato su rapporti sessuali da lui tenuti, nella Stanza Ovale, con Monica Lewinsky, simpatica ragazzona. L’ex presidente ammise di avere avuto con la stessa una “relazione fisica impropria”: non un tradizionale atto sessuale perfetto, ma qualcosa di meno perfetto e pertanto “improprio”. Ognuno si può fare da sé la rappresentazione dell’aggettivo “impropria” che segue l’aggettivo “fisica”, che segue il sostantivo “relazione”.
L’ex presidente se la cavò anche per la intelligente difesa della moglie, Hillary Clinton, che contrastò le critiche delle associazioni femministe, che mettevano alla gogna il marito.
Credo che sia tempo che si creino le associazioni maschiliste, se ancora ci sono maschi in giro che tengano alla onorabilità del loro sesso. Le donne hanno da tempo, nei riguardi degli uomini, una parità di diritti che giustamente gli doveva essere riconosciuta. Hanno voluto anche strafare, pretendendo di cambiare in quattro e quattr’otto oneste consuetudini millenarie. Facendo di tutte le erbe un fascio, le associazioni femministe hanno accumunato negativamente comportamenti maschili leciti ad altri scorretti, violenze a proposte.
Oggi come oggi, un uomo che incontra una conoscente, in certi casi, non sa più come comportarsi. Mettiamo che la conoscente sia abbigliata vistosamente, con succintissimi jeans e attillatissime camicette che sembrano dover scoppiare per il ben di dio che ci sta dentro. Bene, il conoscente uomo può fare un complimento alla conoscente donna? o rischia di essere preso per un sessuomane e mandato pubblicamente a quel paese? Un ganascino fatto in modo cordiale e goliardico a una ex compagna di scuola è ancora possibile, o si rischia un’accusa di comportamento indecente?
Urge la creazione delle associazioni maschiliste in tutti i Paesi del mondo, come ne esistono da molto tempo di femministe. Almeno, nel caso di messa in stato di accusa di un pover’uomo per comportamenti, che non costituiscano reati, le associazioni dell’uno e dell’altro sesso potranno intavolare una discussione per concordare un limite accettabile tra le accuse e le difese dell’uno e dell’altro sesso.
E’ necessario, per evitare l’estinzione del maschio, che qualche associazione lo protegga.