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12/11/2017 06:00:00

Dopo le Regionali, ecco cosa cambia a Marsala nell'Udc e in Forza Italia

 Tutti lo sapevano ma nessuno se lo aspettava. Sembra il filo conduttore di una trama di un qualunque film, anche un po' banale.

A Marsala, ad elezioni regionali concluse, scoppia il caso UDC.

Mimmo Turano interviene a gamba tesa sul dibattito interno al proprio partito, che ormai così interno non lo è più, cristallizzandosi la voce certa del non appoggio, in termini di consenso elettorale, da parte del gruppo consiliare UDC a Mimmo Turano, che dell'UDC ne è il vice segretario regionale.
Turano dice di essere a conoscenza degli accordi tra Flavio Coppola e Baldo Gucciardi, del PD, da oltre un anno ma che ha atteso fino alla data delle elezioni per sperare in azioni coerenti con la sigla del partito e con la coalizione.
Ha voluto sottolineare Turano che la presenza in lista di Eleonora Lo Curto non è stata una candidatura imposta, ma che ha condiviso con tutto il gruppo dirigente di Marsala, chiedendo ai quadri anche un' espressione diretta di candidatura. Solo quando nessuno ha specificatamente indicato un nome da inserire nella lista si è dato ampio spazio allo Lo Curto.
La neo eletta deputata, ora democristiana, ha sottolineato come non si aspettava di certo di essere votata dal gruppo consiliare, atteso però che quest'ultimo esprimesse consenso per Turano e non per un candidato deputato di altro partito.
Turano ringrazia solamente due dei consiglieri comunali: Giovanni Sinacori per la lealtà con cui fin da subito ha indicato non percorribile la via della coalizione di Nello Musumeci perchè troppo lontana dalle sue radici, preferendogli Fabrizio Micari; ed Eleonora Milazzo che è stata presente durante tutta la campagna elettorale e che ha tenuto fede al partito.
Viene commissariato il partito a Marsala, affidando l'incarico di commissario ad Annalisa Trono. I due deputati eletti stanno procedendo insieme ad un giro di consultazioni per formare in aula il gruppo consiliare dell'UDC. Non fanno al momento i nomi dei prossimi consiglieri comunali che potrebbero indossare questa sigla.

Certo, difficile comprendere adesso queste manovre. Non era più logico che i consiglieri uscissero dal partito prima che la campagna elettorale iniziasse e che si appoggiasse il candidato Gucciardi appartenente al PD'?
Normale che adesso dentro le fila dell'UDC ci sia un regolamento di conti, del resto il vice commissario regionale del partito, Mimmo Turano, ne ha facoltà.

I due consiglieri, Coppola e Sinacori, a questo punto potrebbero creare un gruppo a se con un movimento civico centrista, lo stesso Sinacori ha contatti diretti e personali con Lorenzo Cesa che però, si sappia, non guarda mica a sinistra. Lo schieramento attuale è quello del centro destra.
Troveranno il bandalo della matassa? In assenza di progettazione potrebbero confluire dentro il Partito Democratico che, però, nel frattempo alla Regione è diventato partito di opposizione e Turano sarà prossimo alla nomina di assessore della Giunta targata Musumeci.

Cambi di casacca e giri di valzer per un altro consigliere comunale, Vito Cimiotta. Eletto dentro le fila del PD, poi diventato socialista con l'occhio strizzato più a Paolo Ruggirello, in campagna elettorale a fianco di Forza Italia per la candidatura di Stefano Pellegrino.

Cimiotta con una nota indica la fuoriuscita dal gruppo consiliare del PSI, ringranziando il leader del partito, Nino Oddo, per avere dato fiducia allo stesso consigliere. Cimiotta si colloca nel gruppo misto in attesa di sviluppi politici, le porte di Forza Italia sono spalancate per la ricostruzione del partito in aula consiliare e in città. Del resto lo stesso Pellegrino in conferenza stampa ha manifestato la volontà di creare una nuova classe dirigente. Chissà, Tonino d'Alì ne è a conoscenza?

Del resto il dominus del partito a livello provinciale resta il senatore trapanese e sarà proprio il coordinatore provinciale a decidere classi e quadri

dirigenti, compresa la non creazione degli stessi per come è stato dal 2015 ad oggi.
Il passo dalle elezioni regionali a quelle nazionali è troppo breve, non c'è il tempo per inasprire animi e creare frizioni con il territorio.