Partito Democratico trapanese con il fiato sospeso, all'indomani dell'elezione si contano gli eletti: uno solo. Si tratta di Baldo Gucciardi, recordman di consensi in tutta la provincia, forte della responsabilità di governo uscente e anche di una fitta rete che ha costruito sul territorio della provincia.
Sforzi che potevano quasi risultare vani da una serie di notizie, veritiere, uscite poco prima delle elezioni come la multa presa all'ASP di Trapani per il Salus Festival, evento realizzato il 27-28 ottobre, e che ha visto la presentazione dell'esposto proprio da parte del Prefetto, Darco Pellos, poiché ritenuto evento passerella elettorale per il candidato capolista del PD.
Il testa a testa tra le fila di quella lista non è stato poi così scontato, quello immaginato dai più, una battaglia all'ultimo voto tra Gucciardi e Paolo Ruggirello, ha visto il secondo soccombere, quasi subito, trasformando la competizione in una gara a due, con Giacomo Tranchida che rosicchiava terreno passo dopo passo.
L'assessore uscente si è attestato a 10.891 preferenze, Giacomo Trachida a 10.578, uno scarto minimo sulla cui posizione il primo dei non eletti chiede la verifica con il riconteggio delle schede, ritenendo che ben circa 800 sono stati i voti annulati.
Il ricorso viene confermato dallo stesso Tranchida che chiede ai suoi compagni di lista di fare altrettanto per accertare la verità e non vivere una vittoria surrogata. Tranchida pare abbia già dato mandato al legale di fiducia, il ricorso dovrebbe essere corredato da una serie di testimonianze.
I nuovi eletti non se la passano bene, dopo l'arresto di Cateno De Luca, ieri la scure si è abbattuta contro Edy Tamajo, eletto in Sicilia Futura.
La storia è sempre la stessa: soldi in cambio di voti. Anche per Tamajo come per De Luca si mobilitano i loro elettori-fan post su Facebook inneggiando alla onestà dei candidati da loro votati e ora deputati.
Sulla questione è intervenuta Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia:
“Preoccupa molto perche’ il vizio della corruzione del voto di scambio, l’uso improprio del consenso, sembra attraversare in modo bipartisan le forze politiche. Non e’ una buona possibilita’ di partenza per il presidenteMusimeci, che merita una condizione migliore per amministrare bene quella regione, che ha tanto bisogno di un buon governo”.
Avrà più di un problema da affrontare Musumeci da Governatore dell'Isola.
Intanto è Giancarlo Cancelleri, Cinque Stelle, che parla di voto falsato: “La vittoria di Musumeci è sicuramente contaminata ma potrebbe anche essere falsata dalla compravendita di voti. Se per batterci hanno barato in questo modo, vuol dire che non gli è rimasta più alcuna arma lecita da utilizzare".
La nuova composizione dell'ARS potrebbe sortire ancora sorprese a meno di pochi giorni dalla proclamazione ufficiale degli eletti.
A lavoro Musuemeci per comprendere insieme ai partiti che lo hanno sostenuto quale possa essere la formazione della nuova Giunta. Il neo presidente ha già detto che non tratterà con i tecnici ma formerà un governo politico a seguito di un vertice che si terrà la settimana prossima con Forza Italia, Udc, Noi con Salvini, Fratelli d'Italia, Diventerà Bellissima, Popolari e Autonomisti.
Un'unica parola quella utilizzata da Musumeci: discontinuità. Nessun nome legato ai cinque anni del governo Crocetta.
A sinistra si cercano i responsabili di questa sconfitta, Manlio Mele, parlamentare del PD, parla di un partito senza progettazione e programmazione volto solo a disperdere quello che si è costruito negli anni, a non saper canalizzare il nuovo capitale umano che si avvicina. Come dargli torto. I dem, che utilizzano impropriamente l'area renziana tacciandosi tali, sono famosi per utilizzare il partito come fosse una massiccia proprietà privata senza dare spazio a quanti vorrebbero accedere, indicando al contrario solo la via di uscita.
E' proprio Mele che chiede le dimissioni di tutti i vertici regionali: “Non è più pensabile che ancora una volta i responsabili del partito, nonché buona parte della rappresentanza istituzionale, abbiano un unico obiettivo: salvaguardare la propria postazione. Ci auguriamo, peraltro, che le prossime ed imminenti elezioni nazionali non divengano il viatico per coloro che sono stati i responsabili della sconfitta".
Dello stessso avviso, seppure sia solo il presidente del consiglio di Marsala, è anche Enzo Sturiano che chiede le dimissioni della segretaria cittadina Antonella Milazzo per essersi schierata unicamente per il candidato Gucciardi, esulando dal suo compito di quadro dirigente massimo del partito in città, e soprattutto non organizzando nessun evento pubblico nel quale si radunasse il cittadino per spiegare il progetto Micari.
Rossana Titone