L'Ars non si è ancora insediata e ha un terzo deputato indagato. Si tratta di Riccardo Savona, Forza Italia, 65 anni, eletto nella lista di Forza Italia, il 5 novembre, con 6554 voti. Truffa e appropriazione indebita sono le contestazioni Savona ondivide con la moglie, Cristina Maria Bertazzo, protagonista di una serie di compravendite immobiliari che chi indaga ritiene fittizie, simulate, fatte all’unico scopo di farsi consegnare, da investitori facoltosi, somme di denaro in contanti. La vicenda la racconta oggi il Giornale di Sicilia. Si tratta di soldi - oltre mezzo milione di euro - che non sarebbero tornati più ai legittimi titolari o sarebbero rientrati solo in parte. In tutto le vittime sarebbero più di una ventina. La consegna del denaro sarebbe avvenuta quasi sempre - secondo i querelanti - nella segreteria politica di Savona, a Palermo: il deputato (in carica dal 2001) sarebbe stato consapevole e avrebbe avallato il comportamento della moglie, «garantendo» la «sicurezza dell’investimento».
Savona, nel 2002, era stato indagato con la moglie per voto di scambio e l’inchiesta era stata poi archiviata.
Nella presunta trappola sarebbe cascato anche un uomo di Castelbuono il quale avrebbe versato oltre 70 mila euro per l’acquisto di una casa di cui poi non sarebbe mai entrato in possesso. Stesso meccanismo sarebbe stato adottato con un altro uomo e la figlia, ai quali la moglie di Savona avrebbe proposto l’acquisto di due appartamenti che si trovano nella centralissima zona del Politeama e messi all’asta. Un affare per il quale i due avrebbero ricevuto in cambio, a garanzia, un assegno postale poi risultato scoperto.
L'inchiesta che coinvolge Savona è la terza che rischia di mettere in imbarazzo, nelle ultime settimane, il parlamento siciliano. Il primo ad essere indagato all'indomani delle regionali è stato Cateno De Luca, arrestato con l'accusa di evasione fiscale, messo ai domiciliari e tornato giorni dopo in libertà. Poi è toccata a Edy Tamajo, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. A incastrarlo alcune intercettazioni nelle quali un uomo e la sorella parlano di pacchetti di voti messi in vendita a 25 euro l'uno. Sia De Luca che Tamajo, però, respingono ogni accusa.
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