Diciamo che piangono da un occhio. Stiamo parlando di Nino Oddo (Psi), Paolo Ruggirello (Pd), Antonella Milazzo (Pd) e tutti gli altri deputati regionali uscenti che non sono stati rieletti all'Ars.
C'è chi si è candidato ma e non ce l'ha fatta, o chi, come Milazzo, nemmeno ha partecipato alla competizione. Tutti hanno però una cosa in comune: prenderanno tanti, tantissimi soldi. Una buonuscita niente male.
Il tutto alla faccia dei tagli. Già, perchè due anni fa l'Ars annunciò una spending review per diminuire i compensi dei deputati, ma in realtà è stato tagliato ben poco.
La liquidazione era proprio una delle spese che si volevano tagliare, ma alla fine è rimasta, e qualcuno ci ha pure guadagnato. In questi giorni Oddo, Ruggirello, Milazzo e compagnia (sono in tutto 54 i deputati non rieletti il 5 Novembre) stanno incassando due milioni di euro.
Ognuno si porta a casa due ricchi assegni. Uno è la vera e propria liquidazione: 26.400 euro. L'altro invece è l'assegno per il mese di Ottobre: 11.100 euro. Avete capito bene. Ad Ottobre all'Ars non si è fatto un solo giorno di lavoro (non che prima si ammazzassero...) ma ugualmente verrà pagata la mensilità. Il totale dunque è di 37.400 euro. La cifra, va detto, è lorda. Magari qualcuno ha chiesto anticipazioni durante la legislatura, e quindi adesso prenderà "solo" la differenza, e vanno sottratti comunque aliquote e contributi.
I deputati uscenti del 2017, alla faccia dei tagli, prendono di più di quelli uscenti del 2012. Allora infatti la liquidazione era l'80% dello stipendio base, cioè 6400 euro, per gli anni di legislatura. In totale 25.600 euro. Ma in realtà i soldi venivano accantonati dai deputati con un prelievo sul compenso mensile. Quindi erano soldi che i deputati, comunque, si erano messi da parte. Adesso la regola è cambiata: la liquidazione è pari ad un'intera mensilità lorda, 6.600 euro, moltiplicata per i 4 anni, ma senza alcun accontonamento mensile (c'è, ma è ridicolo: l'1%, 66 euro). E a ciò si aggiunge il mese extra. Non male, eh?