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30/11/2017 06:00:00

Trapani si prepara al voto di primavera: Bologna in campo, tentazione Abbruscato

 Trapani si prepara al voto di primavera, la città è commissariata, ne sente la pesantezza. Nessuna azione di rilancio ma una tenuta di conti che ai trapanesi è costata anche la fuoriuscita dal Distretto Turistico.

L'ultima tornata elettorale è stata sventrata da provvedimenti giudiziari che, in maniera diversa avevano colpito sia Tonino d'Alì che Mimmo Fazio. Quest'ultimo era il più accreditato a ritornare ad amministrare la città, i cittadini ne conservano un buon ricordo.

Trapani torna al voto, il clima non è proprio dei più sereni, unico caso in Italia, da ascrivere negli annali della storia politica, a non riuscire ad eleggere l'unico candidato in corsa che era rimasto, Piero Savona, che batteva bandiera PD. Urne deserte, quorum non raggiunto.

La città è in fermento, mancano un po' di mesi ma le manovre ci sono da ogni parte politica.

Lanciato in corsa Giuseppe Bologna, l'ex patron di Telescirocco: dice di avere già due liste civiche pronte, una terza in allestimento, apre ai disillusi di Forza Italia e cerca di acchiappare il Partito Democratico. Una candidatura trasversale.


Inizia a radunare i suoi anche Piero Savona che pare ci vorrebbe ritentare con un supporto maggiore del partito. Una candidatura che sia il proseguo della precedente con delle limature per evitare errori e fughe  in un Partito che non gode di ottima salute, nel quale i malumori non si contano nemmeno più.
Savona ha convocato una conferenza stampa per domani con il suo movimento Trapani Svegliati

Lo abbiamo scritto:  il PD non ha una sola voce, c'è l'aria tranchidiana che ha i consensi sul territorio, che non si è fermata subito dopo le elezioni regionali ed è pronta ad aprire i termini della discussione politica sulle candidatura a Primo Cittadino, non solo a Trapani ma anche a Valderice e a Paceco.

E' l' ex consigliere dem Enzo Abbruscato che non nasconde la voglia di misurarsi in questo importante appuntamento elettorale con la candidatura a sindaco, non escludendo le primarie di partito, nemmeno quelle di coalizione.

Dalle parti di Forza Italia ad oggi non si fanno nomi, brucia la sconfitta della scorsa tornata in cui d'Alì non arrivò nemmeno al ballottaggio. I piani politici dei forzisti trapanesi non sono andati bene nemmeno alle ultime regionali, Giuseppe Guaiana non ha trovato il posto in Giunta come da accordi con Gianfranco Miccichè. Si aprono nuovi scenari. Lo stesso Guaiana potrebbe essere indicato come il candidato di Forza Italia alla carica di Primo Cittadino. Equilibri in fase di assesstamento.

Nuovo soggetto politico con “Scegli Trapani” ideato da Salvo D'Angelo che si pone in un'area moderata, hanno già pianificato gli incontri sul territorio ma potrebbe non essere direttamente D'Angelo il candidato sindaco.

Ritorno in pista anche per Giuseppe Marascia, candidato la scorsa primavera con il movimento “A misura d'uomo”. Natale Salvo, blogger e presidente dell'associazione politico culturale dice di volere allargare la “platea dei sostenitori di un buon programma per i Trapanesi perché in democrazia non si fa da soli ma con gli altri, anche se hanno convinzioni ed ideali diversi, purchè convengano sulla necessità di amministrare bene la Città. Nessuno può farcela da solo – conclude Natale Salvo -, e pensare di privarsi dell’apporto degli altri è un insensato atto di presunzione. C’è gente capace, meritevole e preziosa da tutte le parti, è l’ora che questi “Uomini” agiscano insieme, con buona volontà, per dare un futuro ai figli di questa città”.

Tanti gli assetti nuovi che potrebbero delinearsi, nulla di scontato nemmeno per il PD che esce non benissimo dalla competizione elettorale del 5 novembre, con un Giacomo Tranchida che non approda all'ARS per una manciata di voti ma che potrebbe pretendere, e a ragione, la volata verso le politiche del 2018. Diecimilaseicento consensi non sono bruscolini e il partito non potreà fare finta che tutto sia come prima. I dem vivono epurazioni un po' ovunque. O si allineano alla strada maestra indicata dai segretari o l'epurazione di tipo leninista è dietro l'angolo.

Con toni e per situazioni diverse questo accade anche ad Erice dove è venuto meno il rapporto di fiducia tra il segretario del circolo Simonte e Valentina Villabuona. La rappresentante dem ha consegnato alla stampa una relazione nella quale evidenziava delle criticità che non sono state gradite a Simonte che affondano nelle ultime elezioni amministrative ericine e nella quale si parla anche della inopportuna elezioni di Giacomo Tranchida a presidente del consiglio di Erice visto poi l'imminente candidatura alle regionali, si lamenta nella relazione la non iniziativa pubblica a sostegno di Fabrizio Micari, candidato presidente siciliano per il centro sinistra, ipotizzando anche il voto disgiunto: “Elezioni regionali dove non si sono mai riuniti gli organismi nonostante un iscritto candidato, dove non si è sentita l’esigenza neanche di organizzare un’iniziativa politica a sostegno di Micari, probabilmente perché si puntava al voto disgiunto? A vedere alcuni facsimile il dubbio appare legittimo. Da giugno ormai i rari comunicati del Pd vengono predisposti dal segretario che sembrerebbe aver avocato a sé le mie deleghe”.