Vince la siciliana Ocore, azienda di Palermo specializzata in stampa 3D di progetti di grandi dimensioni — come una barca a vela attualmente in costruzione — il Premio Nazionale per l’Innovazione, conferito venerdì 1 dicembre a Napoli. Il premio, alla sua quindicesima edizione, è stato istituito nel 2003 dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari - PNICube per diffondere la cultura d’impresa in ambito universitario e accorciare le distanze tra ricerca e mercato.
Il PNI – a cui concorrono i migliori progetti d’impresa innovativa vincitori delle 17 competizioni regionali (StartCup) che coinvolgono 46 università e incubatori associati, oltre a numerose istituzioni – ha visto la partecipazione di 2.768 neoimprenditori, per un totale di 1.031 idee d’impresa e 531 business plan presentati. I vincitori sono stati selezionati tra le 65 startup finaliste da una giuria composta da 28 esponenti del mondo dell’impresa, della ricerca universitaria e del venture capital, sulla base di criteri come originalità dell’idea imprenditoriale, realizzabilità tecnica, interesse per gli investitori, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato. «La provenienza sempre più diffusa e omogenea dei progetti che si candidano al PNI testimonia quanto il nostro ecosistema accademico dell’innovazione e dell’imprenditorialità abbia raggiunto una qualità elevata su tutto il territorio nazionale - ha commentato Giovanni Perrone, presidente di PNICube -. Guardiamo all’edizione 2018, che si svolgerà a Verona, con grande fiducia» -
Sono stati assegnati complessivamente 1,6 milioni di euro di montepremi; per i quattro vincitori un premio settoriale di 25 mila euro ciascuno, più per il vincitore assoluto ulteriori 25 mila euro dal main sponsor della manifestazione, Ferrovie dello Stato. La parlermitana Ocore, vincitore assoluto del premio, «oggi sta lavorando alla costruzione della prima barca a vela completamente prodotta in 3D printing – ha detto Francesco Belvisi, co-founder – che nel 2019 parteciperà ad una regata transoceanica, la Mini Transat».
Si tratta del primo yacht da competizione realizzato a Palermo con un modello ispirato alle antiche barche realizzate dai maestri d'ascia sull'isola di Pantelleria. L'idea è di due costruttori siciliani di barche, Daniele Cevola e Francesco Belvisi. L'obiettivo è quello di sviluppare nuovi metodi di produzione che permettano di superare i problemi del tradizionale costruzione di barche. L'azienda siciliana esplora nuove opportunità di progettazione grazie all'utilizzo di software avanzati che consentono di ottimizzare i prodotti integrati e più sostenibili.