Si scrive discontinui e si legge “precari a vita”, questa è la dizione esatta per coloro che vivono una doppia identità professionale nel Corpo dei Vigili del Fuoco.
Per chi non lo sapesse il Corpo dei Vigili del Fuoco non spegne solo fiamme ma svolge ben altri ruoli: salva vite umane nelle condizioni più disparate.
Per chi fosse distratto dalla faccende di casa nostra, stiamo rinnovando la classe politica che in questi giorni si spende per regalare sogni ed usa parole come “diritti” “lottiamo la povertà” “salari adeguati” ma, se le parole non diventano azioni restano solo suoni privi di significato.
Per chi non lo sapesse il Corpo dei Vigili del Fuoco da anni lavora in condizioni disumane, con mezzi vecchi e personale sfruttato sino allo stremo.
Per chi non lo sapesse ancora i Vigili del Fuoco non hanno ricevuto ciò che chiedevano: mezzi idonei, strumenti adeguati, personale e sopratutto niente più Vigili Discontinui.
Questo termine offende chi lavora perché non riesce a sapere quanto e quando lavorerà e sopratutto non intende affidare il proprio presente ad una classe politica lontana dai problemi reali.
I Vigili del Fuoco Discontinui sono stanchi di questo trattamento.
Dopo l'approvazione della legge di bilancio dove è stata emanata una stabilizzazione per il personale precario dei Vigili del Fuoco, ne abbiamo sentite di tutti i colori, qualcuno afferma che è tutto merito suo, altri, che sino a qualche mese fa si dicevano pronti a supportare iniziative volte alla cancellazione del precariato nel CNVVF, li senti offendere un'intera categoria che ha servito lo stato e che in alcuni casi ha visto morire colleghi durante l'intervento.
L'Associazione Nazionale Discontinui ci tiene a far riflettere questi discutibili personaggi utilizzando un messaggio di Papa Francesco.
Infatti Bergoglio ha invitato i sindacati e i movimenti di lavoratori «ad essere esperti in solidarietà».
Ma per fare questo, ha aggiunto, bisogna guardarsi da tre tentazioni:
«La prima, quella dell’individualismo collettivista, cioè proteggere solo gli interessi di quanti rappresentate, ignorando il resto dei poveri, emarginati ed esclusi dal sistema.
Occorre investire in una solidarietà che vada oltre le muraglie della vostre associazioni, che protegga i diritti dei lavoratori, ma soprattutto di quelli i cui diritti non sono neppure riconosciuti.
Sindacato è una parola bella che deriva dal greco dikein (fare giustizia) e syn (insieme). Per favore, fate giustizia insieme, ma in solidarietà con tutti gli emarginati».
Poi ha proseguito: «La mia seconda richiesta è di guardarvi dal cancro sociale della corruzione. È terribile la corruzione di quelli che si dicono “sindacalisti”, che si mettono d’accordo con gli imprenditori e non si interessano dei lavoratori lasciando migliaia di colleghi senza lavoro; questa è una piaga che mina le relazioni e distrugge tante vite e tante famiglie. Non lasciate che gli interessi illeciti rovinino la vostra missione, così necessaria nel tempo in cui viviamo. Il mondo e l’intera creazione aspirano con speranza ad essere liberati dalla corruzione (cfr Rm 8,18-22). Siate fattori di solidarietà e di speranza per tutti. Non lasciatevi corrompere!».
Infine, «la terza richiesta», ha detto il Papa, «è di non dimenticarvi del vostro ruolo di educare coscienze alla solidarietà, al rispetto e alla cura. La consapevolezza della crisi del lavoro e dell’ecologia esige di tradursi in nuovi stili di vita e politiche pubbliche. Per dar vita a tali stili di vita e leggi, abbiamo bisogno che istituzioni come le vostre coltivino virtù sociali che favoriscano il fiorire di una nuova solidarietà globale, che ci permetta di sfuggire all’individualismo e al consumismo, e che ci motivino a mettere in discussione i miti di un progresso materiale indefinito e di un mercato senza regole giuste»
Oggi possiamo affermare che la politica ha fatto qualcosa per una categoria, che da sempre è stata utilizzata solo a scopi pubblicitari o per riempire le piazze quando le O.O.S.S. organizzavano manifestazioni di piazza, noi dal canto nostro ringraziamo i parlamentari che ci hanno messo la faccia, è un piccolo passo, sicuramente poteva e doveva essere fatto qualcosa in più, questo è solo il primo passo e tanto altro si può e si deve fare.
Dopo aver lavorato attivamente con gli esponenti del governo in maniera costruttiva sino alle 5.24 del mattino di giorno 20 dicembre 2017, abbiamo preferito fare silenzio ed aspettare le reazioni di alcune sigle sindacali, infatti le stesse che oggi si pongono contro la stabilizzazione del personale precario dei VVF, sono le stesse che spingono ( non vuole essere una guerra tra poveri ) per l'assunzione del personale idoneo e non vincitore del concorso a 814 posti del 2008, infatti lo stesso è l'ultimo in ordine di tempo emanato dalla P.A. che vede assumere candidati con età avanzata cosa che non è avvenuta per i concorsi a 184 posti del 1998 o del 173 posti del 2001 .
Nel calderone del concorso a 814 posti vi sono anche molti giovani, così come ci sono molti giovani per la stabilizzazione, quindi per coerenza non dovrebbero spingere per una procedura e denigrare l'altra quando le stesse comprendono lo stesso personale, con l'unica differenza che dalla stabilizzazione si assumono operatori con esperienza e professionalità acquisita sul campo nell'altra molti candidati non hanno mai indossato la nostra amatissima divisa.
Ad un rappresentante sindacale in particolare vorrei ricordare quanto ci siamo detti in occasione di un'audizione in prima commissione affari costituzionali, che poi ha anche ripetuto pubblicamente, quando lo stesso aveva rispetto per la nostra categoria e affermava di creare il cosiddetto anno zero, trovare le soluzioni per i precari , cancellare il precariato nel CNVVF per poi ripartire con concorsi a cadenza triennale e con età non superiore ai 30 anni.
Oggi questa persona in maniera offensiva ci definisce nonni, eppure quando sostituiamo il personale permanente , per carenza di organico, per malattie e per il personale che giustamente va a godersi le meritate ferie, i precari sono buoni .......
Riteniamo assurde queste prese di posizione che evidenziano interessi strani, e a costoro li invitiamo a occuparsi dei propri tesserati, e che inizino a pensare ai veri problemi che il personale permanente subisce, ovvero uno stipendio adeguato, riconoscimento del lavoro usurante, mense , ritardi nei pagamenti degli straordinari etc. etc.
L'Associazione Nazionale Discontinui vuole ringraziare i parlamentari che hanno capito il disagio e che ci hanno messo la faccia, lavorando spesso fianco a fianco non guardando il colore politico.
A questi esponenti sindacali vorremmo ricordare che il " sin-da-cà-to dal greco: syn insieme dike giustizia Associazione professionale di lavoratori o anche di datori di lavoro, riconosciuta dallo Stato, avente lo scopo di rappresentare una determinata categoria o più categorie e di tutelarne gli interessi " sino a prova contraria i precari VVF hanno una busta paga, rilasciata dal vostro stesso datore di lavoro, come mai cercate di tutelare chi non ha questo requisito?
Noi dal canto nostro andremo sempre avanti, più ci metterete il bastone tra le ruote, più alzeremo la testa e continueremo a lottare come abbiamo fatto sino a oggi, più ci impedirete più noi diventeremo credibili e meno voi ..............chissà cosa ne penseranno i vostri segretari generali di sindacato, che davanti le telecamere affermano di combattere il precariato e voi fate l'esatto contrario ?
Noi andiamo avanti, sempre pronti al confronto, al dialogo pur di azzerare il precariato nel CNVVF . ( a chi dice che non siamo precari, gli ricordo che riceviamo buste paga, con diritti e oneri, dal MEF per conto del Ministero dell'interno).
La coerenza non si compra al supermercato !
C'è chi parla e c'è chi fa.