Manca la certificazione antimafia e il Comune di Marsala revoca la concessione dell’affitto della “Ex Scuola San Michele Rifugio” alla Cooperativa Sole, il cui presidente e rappresentante legale è Roberto Cordaro, figlio del consigliere comunale del PD Pino Cordaro e genero di Michele Licata, l’ex re delle strutture alberghiere della provincia di Trapani e al centro di una inchiesta per truffa ed evasione fiscale ai danni dello Stato che ha portato al sequestro di un patrimonio di 127 milioni di euro, il più alto nella storia italiana per questo tipo di reati.
Roberto Cordaro, tra l’altro, è sotto processo per la stessa vicenda. Secondo l’accusa sul suo conto corrente sarebbero transitati 350 mila euro, quando il suocero, Michele Licata, nel 2015 cercava di sottrarre un milione di euro al fisco.
La vicenda dell’affitto della ex Scuola San Michele Rifugio, che doveva servire alla Cooperativa Sole per l’accoglienza di minori immigrati, l’avevamo raccontata con una nostra inchiesta che potete leggere qui e già allora avevamo evidenziato le anomalie della concessione di un immobile del Comune alla cooperativa che fa parte del patrimonio di Licata ed è attiva nel business dell’accoglienza degli immigrati con diverse strutture gestite in provincia, tra Campobello, Mazara, Marsala e Petrosino.
La Cooperativa Sole, che ha ottenuto la concessione con un’offerta di 50.125 euro si trova però in amministrazione giudiziaria e le quote societarie, detenute tra l'altro dalla suocera di Cordaro, Vita Maria Abrignani e della moglie Valentina Licata sono state sequestrate, e già su questo punto si riscontrava una prima grave incongruenza, perché tra le condizioni espresse dall’avviso del Comune per partecipare all’offerta per l'affitto dell’immobile c’era proprio quella di non trovarsi in stato fallimentare o in amministrazione controllata.
Ad alcuni mesi del rilascio della concessione ora è arrivata la revoca per la mancanza della certificazione antimafia, che è un fatto già di per sé molto grave per una cooperativa, una Onlus tra l’altro, attiva nel sociale e che in pratica, per poter svolgere il proprio servizio di ospitalità dei minori migranti, viene pagata con fondi pubblici.
Ma vediamo i passaggi che hanno portato alla revoca da parte del Comune. Con una determina del 24 marzo del 2017 il dirigente del settore Lavori Pubblici - Patrimonio del Comune ha approvato il verbale di aggiudicazione della gara ad asta pubblica del 28 febbraio 2017 in favore della Società Cooperativa Sociale Onlus Sole, riservandosi di verificare il possesso dei requisiti autodichiarati durante la gara.
Il Comune ha richiesto agli uffici competenti le certificazioni provanti il possesso dei requisiti. L’8 maggio del 2017 è stata acquisita dal Comune l’autodichiarazione sulla composizione societaria della cooperativa e l’autodichiarazione antimafia presentata da Roberto Cordaro.
Il Comune con una nota inviata tramite pec il 18 maggio 2017 ha richiesto una integrazione all’autocertificazione antimafia presentata, perché non era conforme alla normativa. Il 6 settembre, infine, visto che Cordaro non ha presentato ulteriore documentazione, gli uffici hanno comunicato alla cooperativa l’avvio della procedura di revoca, che è diventata esecutiva con la determina del 20 dicembre 2017, con la quale gli uffici comunali hanno proceduto ad incamerare la somma di 1200 euro versata a garanzia dell'offerta in sede di gara.
Ci chiediamo se almeno questa ulteriore brutta vicenda di appalti affidati, diciamo così, con una certa facilità, poteva essere evitata e perché non è stato fatto, considerando che, chi ha vinto la gara, Roberto Cordaro, è sotto processo penale ed è, tra le altre cose, figlio di un consigliere comunale in carica, ma questo è più che altro un discorso di opportunità.
Ci chiediamo, infine, il perché di questa perdita di tempo e denaro pubblico per procedure di gara ora diventate nulle, quando si poteva evitare tutto ciò a monte, visto che, molto probabilmente non c’erano i prerequisiti per fare partecipare la cooperativa e, soprattutto, cosa abbia impedito di presentare dei documenti conformi alla normativa antimafia.