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09/01/2018 02:55:00

Marsala, Mani pulite e il Monumento ai Mille

 di Leonardo Agate  -  Mani Pulite fu quell’operazione giudiziaria dei primi anni Novanta che distrusse i partiti tradizionali, ammaccando semplicemente il Pds, erede del Pci. Il Psi, e il suo segretario, Bettino Craxi, furono travolti. Craxi, per sfuggire all’arresto, scappò in Tunisia, dove morì esule.
Gli storici discutono, e sono ancora a conclusioni non definitive dopo 25 anni, sulla legittimità dei metodi allora usati dai magistrati per ottenere confessioni di reati, e sui benefici sociali che Mani Pulite apportò al Paese. Avrebbe dovuto ripulire l’Italia dal malaffare politico. Fu, però, operazione per certi aspetti superficiale, più mediatica che di sostanza. Già mentre il fenomeno era in corso, si avanzò il sospetto che fosse insufficiente a sradicare stabilmente la corruzione dai costumi politico-amministrativi.

Nel rapporto “La corruzione politica al Nord e al Sud. I cambiamenti da Tangentopoli ad oggi”, curato dal professor Rocco Sciarrone per la Fondazione Res, è emerso che i crimini di corruzione del successivo ventennio hanno visto che quasi oltre il 40 per cento dei politici coinvolti ha continuato a fare carriera dopo Tangentopoli.
L’espressione Seconda Repubblica indica il cambiamento governativo avvenuto di pari passo con lo sviluppo di Tangentopoli, e si riferisce ai nuovi governi a conduzione di Berlusconi e dei rappresentanti dei partiti derivati, con successive sigle e aggiornati di programmi, dal vecchio Pci. I cambiamenti sconvolsero l’assetto politico, ma non mutarono l’assetto istituzionale dello Stato.
Nella nostra città i socialisti comandarono fino ai processi innescati da Mani Pulite. Bettino Craxi in persona, nel giugno 1986 pose la prima pietra di quel grandioso monumento ai Mille, da realizzarsi in fondo a via Scipione l’Africano. L’arch. Emanuele Mongiovì ne fu il progettista e il direttore dei lavori. Fu costruita la base del monumento; il primo finanziamento di 1 miliardo e 200 milioni di lire fu utilizzato. Senz’altro Craxi avrebbe procurato, sollecitato dal suo fedele on. marsalese Pietro Pizzo, l’integrazione della cifra necessaria all’ultimazione dei lavori. Invece, Mani Pulite, con la sua opera giudiziario – politica, debellato il partito socialista, bloccò l’arrivo di nuovi finanziamenti per il completamento dell’opera. Che è stata, un paio di anni fa, completata non secondo il progetto originario, come sarebbe stato auspicabile, ma con un ridimensionamento tale che, piuttosto che un monumento allo storico episodio che produsse l’Unità d’Italia, lo fa apparire un grande rettangolare magazzino seminterrato. Cosicché Quarto, in Liguria, da dove i Mille partirono sui piroscafi Piemonte e Lombardo, ha un correlativo monumento di notevole bellezza, inaugurato nel 1916, quando era Comune di poche migliaia di abitanti. La nostra città quell’anno aveva 65.000 abitanti; quando fu posta la prima pietra dell’opera da Craxi, nel 1986, aveva 80.0000 abitanti.
Un’altra incapacità dei nostri amministratori comunali, e un’altra colpa dei marsalesi che li hanno eletti.