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22/02/2018 11:15:00

Scrive Andrea, "alle politiche voto Nuccio, ecco perchè..."

 Ho conosciuto Daniele Nuccio in occasione delle ultime elezioni comunali. Ho dato il mio voto a lui perché, in realtà, non me l’ha mai chiesto e non mi ha chiesto in che sezione votassi. Un atteggiamento diverso, lontano da quella squallida politichella di quartiere in cui il voto è spesso erroneamente legato a doppio filo a ragioni di conoscenza , amicizia, favori pregressi. Così mi accingevo a votare un perfetto sconosciuto.


Daniele Nuccio è una persona che fa discutere. Dategli dell’irruento, ditegli pure che ha un brutto modo di porsi. Ma come ci si deve rivolgere a chi dice di essere padrone di una spiaggia, a chi lucra sugli immigrati, a chi fa a politica dentro le scuole, a chi nelle cooperative consente di lavorare a figli e parenti dei dirigenti, a chi chiede il pizzo per le famiglie dei carcerati? Come si dovrebbe rispondere ? In che modo? In realtà queste denunce , queste indagini non spetterebbero ad un consigliere comunale ma al cittadino comune che, a differenza di Daniele, spesso rimane silente e resta a guardare, pronto a reagire soltanto nell'escludere la propria diretta responsabilità. Un po' come i politici durante le interviste: Il rappresentante locale afferma che è competenza regionale, il deputato regionale ribadisce le responsabilità di altri organi così che, qualora il rimedio della ripartizione per competenze non risulta essere più praticabile, si addossa la totalità delle colpe a colui che precedentemente rivestiva la carica presa in considerazione. Lo stato delle cose, quindi, non consente un cambiamento.
A tal proposito è opportuno riprendere un estratto da "Odio gli indifferenti".
“Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo. è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia.


L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera.
Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perche la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare...
La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell’ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa...ma la tela tessuta nell’ombra arriva a compimento... ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch’io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo ? Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza... Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”
Voto Nuccio, perché lotta, si informa , legge, discute. Di certo sbaglia e sbaglierà. Ma è vivo e presente. Parteggia, come disse un certo Antonio Gramsci.


Andrea Giacalone