Peggio di così è difficile che vada per l’aeroporto di Trapani-Birgi. Ryanair ha confermato che non fra base al Vincenzo Florio. Il bando per i nuovi voli non è ancora pronto, e in ogni caso riguarderà la stagione 2019. I voli estivi al momento sono pochissimi. L’Airgesti versa in una profonda crisi. In più all’ex Provincia di Trapani non andranno più i 2,5 milioni di euro, per l'aeroporto, come risarcimento dei danni subiti dalle operazioni militari in Libia nel 2011.
E’ soprattutto quest’ultima notizia a calpestare ancora una volta le esigue speranze di inserire qualche rotta in più per rendere la stagione estiva meno amara.
I 2,5 milioni di euro erano stati versati all’ex Provincia dalla Regione come ristoro dei danni della guerra in Libia, ma il 28 febbraio, dopo svariati solleciti e richieste di chiarimenti su come utilizzarli, i fondi sono tornati indietro alla Regione. Adesso non torneranno più all’ex Provincia, e quindi al territorio. Fino a qualche giorno fa era circolata voce di una riduzione di un milione e mezzo di euro. Adesso però, dopo l’ultima riunione, l’ennesima, la notizia dagli uffici della Regione è di quelle che possono stroncare. I soldi non ci sono più, sono andati in fumo, lo hanno appreso gli stessi sindaci dei 15 comuni che partecipano all’accordo di co-marketing. Quest’accordo non è altro che l’escamotage per “comprare” voli da compagnie aeree attraverso piani di sponsorizzazione del territorio, che in questi anni però non si sono visti molto.
In queste settimane si sta lavorando al nuovo bando che riguarderà i voli a cominciare dal 2019. Nel frattempo i sindaci si sono riuniti con il presidente della Camera di Commercio Pino Pace e il nuovo presidente del cda di Airgest, Paolo Angius. Hanno avuto la conferma che i soldi non ci sono più e hanno chiesto un incontro al presidente della Regione Nello Musumeci.
“Tra noi sindaci avevamo detto che in attesa di un nuovo bando eravamo disposti a mettere dei soldi assieme all’ex Provincia per salvare la provincia. Abbiamo chiesto al presidente della Regione un incontro” ha detto in consiglio comunale il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo. “Abbiamo inoltre chiesto che la metà dei nostri soldi, che servirebbero per il bando per i voli a partire dal 2019, vengano utilizzati per fare qualcosa per quest’estate”. Il sindaco ha parlato della richiesta di un ulteriore tavolo. Il presidente di Airgest, Paolo Angius, intanto sta contrattando con le compagnie per avere dei voli in più quest’estate. “Ho sentito Angius, sembra che ci siano buone speranze per i voli di una compagnia maltese. Poi andrà a Dublino per parlare con Ryanair. Il presidente della Regione è l’unico che può prendere delle decisioni. E’ una situazione continuamente in divenire. Noi siamo disponibili a mettere una parte dei nostri fondi per quest’estate”.
Alla crisi dell’aeroporto, e quindi di un intero territorio, per i voli estivi si aggiunge la non molto allegra situazione dell’Airgest.
La società di gestione del Vincenzo Florio va salvata, in qualche modo. Per Musumeci la strada è quella della privatizzazione, come ha dichiarato a Tp24.it. Ma è un percorso lungo. Bisogna innanzitutto ripianare i debiti, ricapitalizzare la società. Organizzare un piano di messa in sicurezza delle finanze della società che è al 99% della Regione.
“Airgest però non diventi un oggetto di svendita a prezzo fallimentare a vantaggio di alcuni oppure di privati". Lo ha detto il senatore M5s Vincenzo Maurizio Santangelo a margine dell’incontro, a cui hanno partecipato anche i deputati regionali Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, con Paolo Angius. “L’obiettivo deve essere l’equilibrio finanziario della società, e quindi la ricapitalizzazione d’urgenza e la messa in sicurezza dei conti” ha detto Santangelo riassumendo anche il contenuto della mozione e dell'interrogazione presentate all’Ars dal gruppo pentastellato. “Gli incentivi ai vettori concessi smodatamente e fuori dal quadro delle regole comunitarie hanno procurato e stanno ancora procurando non solo il dissesto nei conti di Airgest ma anche ritardi intollerabili nel rilancio dello scalo. Airgest è stata progressivamente allontanata dall’equilibrio finanziario, che è però la prima condizione per il ripristino di un certo livello di traffico. Per queste ragioni, non intendiamo consentire a nessuno ulteriori mistificazioni né sulla situazione pregressa né su quella attuale, e denunceremo ogni atteggiamento demagogico che ha per effetto la diffusione di informazioni false o illusorie che depistano e disorientano l’opinione pubblica” ha concluso Santangelo.
L’interrogazione presentata all’Ars aspetta ancora una risposta. ”Non si tratta soltanto di individuare colpe e/o responsabilità ma di stimolare Airgest e il Governo regionale ad invertire la rotta, rispetto ai comportamenti istituzionali e societari del recente passato che sono sembrati opachi, inconcludenti e pericolosi”, ha detto Palmeri. Per Tancredi, firmatario della mozione sul salvataggio della società, ci sono “certe irregolarità gestionali, alcuni comportamenti superficiali e addirittura l’inerzia di alcuni organi di vigilanza e di controllo sull’aeroporto. Sono fatti gravi ed inammissibili nella gestione di un servizio di interesse generale di questa importanza”. I 5 Stelle chiedono quindi a Musumeci e Airgest di indicare la strada che si intende seguire.