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21/03/2018 00:20:00

Polizia penitenziaria, proteste a Trapani. A Favignana mancano agenti

Continua lo stato di agitazione degli agenti di polizia pentitenziaria di Trapani, rappresentati dalla Uil. Il prossimo 26 marzo ci sarà un sit-in di protesta, alle 10, davanti la Prefettura di Trapani. 

"Tra le più palesi e persistenti violazioni, una risulta davvero intollerabile  - scrive la Uilpa Polizia Penitenziaria - è cioè quella di non trasmettere alle OO.SS tutte le attività (leggasi tutte!) organizzate dalla Direzione nei confronti dei detenuti, considerato che le stesse pesano sull’organizzazione, ovvero sui carichi di lavoro, quindi la non trasmissione degli atti e il mancato coinvolgimento dei rappresenti dei lavoratori su una materia prevista dall’art. 25, comma 1 , lett.f del Dpr.164/2002, ne rivela con grande nitidezza la violazione. Quindi da questa questione la UILPA Polizia Penitenziaria trasmette alla S.V la certificazione della poca propensione verso le norme contrattuali, ragion per cui ci permetta Signor Provveditore se ironizziamo dall’alto della nostra esperienza di uomini di trincea quando ascoltiamo ciance di mera circostanza profilate in occasione di manifestazioni pubbliche raccontando la favola del cambiamento della funzione della Polizia Penitenziaria, in pratica gratificandola solo a parole, enfatizzandone la duttilità nel tenere insieme due ruoli: quello della sicurezza e quella del recupero". 

Anche a Favignana la situazione non è delle migliori. Il sindaco delle Isole Egadi, Giuseppe Pagoto, torna a chiedere attenzione alle Istituzioni preposte in merito alla struttura penitenziaria dell’isola, avanzando una richiesta di potenziamento di personale presso l’Istituto, affinché siano rafforzati il presidio e le dotazioni, anche navali, delle stesse Forze di Polizia. Come peraltro evidenziato nel corso del Comitato provinciale per l'Ordine la Sicurezza Pubblica, tenutosi a Favignana nel gennaio del 2017, il sindaco Pagoto sensibilizza le istituzioni, ponendo l'accento sul Corpo di Polizia Penitenziaria della Base Navale di Favignana, quale presidio di sicurezza indispensabile nell’arcipelago delle Isole Egadi, non solo per il trasposto dei detenuti da e per la Casa di Reclusione 'Giuseppe Barraco', ma anche per altri servizi che la legge affida al Corpo. Il carcere di Favignana è anche una “casa lavoro” (in Italia sono solo quattro, Favignana è l’unica del Meridione) intesa come misura di sicurezza personale detentiva, prevista dall’art. 216 del codice penale. La casa di lavoro prevede un’attività lavorativa interna e misure alternative esterne: i detenuti che vi hanno aderito svolgono attività di reinserimento produttivo, sociale e culturale presso l’isola, eseguendo lavori di pulizia, diserbaggio, facchinaggio con gli operatori comunali, mentre nella scuola eseguono essenzialmente lavori di giardinaggio e di piccola manutenzione.

Il primo cittadino torna, dunque, a mettere in risalto l’importanza della struttura sul territorio, come punto di riferimento relazionale con gli abitanti dell’isola, evidenziando da un lato che l’opera dei detenuti (in art. 21 e, quindi, in semilibertà) è preziosa sul territorio e nelle strutture pubbliche per il loro mantenimento in stato di efficienza e pulizia, e per la stessa economia del territorio, che certamente si sviluppa anche attorno all’istituto penitenziario durante l’inverno.