di Leonardo Agate - Il 21 marzo mia moglie avrebbe fatto l’onomastico. Purtroppo non c’è più. Sarei dovuto andare via io, prima, essendo Lei più giovane, ma il destino ha voluto diversamente. La ricordo con questa poesia che scrissi in qui giorni tragici.
Palermo é anche bella
fuori dell'ospedale.
Ma dentro nelle stanze lungo il corridoio
le sofferenze fermentano.
Alla 6 ci sei tu
il tuo resto di sogni e speranze
che il sole più non illumina.
Non capisco come possa avere un senso
questo non senso.
Sono vicino a Te
in questa notte di attonito guardare
le vicende dei giorni
come pezzi disordinati di un puzzle.
Giocatore accanito
esamino le carte in mano
e vedo con raccapriccio
che mi manca l'asso.
L'infermiera porta le pillole della terapia.