Parte l’ora legale. Lancetta avanti. Ma per l’aeroporto di Trapani Birgi si va indietro, e cala la notte.
Da oggi parte la programmazione dei voli estivi, ma a Birgi la programmazione non c’è di fatto.
Pochissimi voli in arrivo e in partenza compaiono sul tabellone del Vincenzo Florio. Pochi passeggeri arriveranno dalle nostre parti, per necessità, chi vive fuori e torna per far visita ai propri cari, gli studenti universitari. Pochi voli, poca gente. E un aeroporto in completa desolazione.
Parte la programmazione estiva con solo quattro tratte di Ryanair, che dopo l’accoglimento del ricorso al Tar di Alitalia, e tutti i ritardi per un nuovo bando, e i problemi nel decidere cosa fare dell’aeroporto, e i pasticci della politica locale e regionale, i garbugli burocratiche. Dopo tutte queste faccende siciliane, insomma, Ryanair ha deciso di non fare più base, almeno per quest’anno, a Birgi. Quattro tratte e basta. Nessuna programmazione estiva, restano solo Baden Baden, Francoforte, Praga, Milano Bergamo. Nulla di più per un’estate che si preannuncia disastrosa per le attività turistiche del territorio. Basta fare un giro per l’aeroporto, dove presto chiuderà anche il bar al primo piano. Dove i dipendenti delle agenzie di noleggio auto sono preoccupati e rischiano il posto di lavoro, come ci hanno raccontato tempo fa. Basta fare un giro per l’aeroporto, i bagni dicono tutto. Due su tre sono guasti, in quello degli uomini, e non servirà ripararli.
Oggi, primo giorno della programmazione estiva c’è un solo volo di Ryanair. E pensare che da quando si è inasprita questa crisi di Birgi c’era chi, come l’assessore regionale Mimmo Turano, aveva raccontato che presto ci sarebbe stato il bando per i voli estivi. E c’era chi fino a qualche giorno fa pensava che si potesse salvare la stagione estiva. Ma era nell’aria, era nell’aria da mesi che con questa classe politica, con questa gestione del territorio, qualcosa di disastroso sarebbe successo. Ed eccoci qui, con un solo volo Ryanair oggi.
Le speranze di avere altri voli Ryanair, in extremis, da e per l'aeroporto di Trapani Birgi per la prossima estate sono morte definitivamente qualche giorno fa, quando il presidente di Airgest Paolo Angius ha incontrato i vertici della low cost irlandese. Niente da fare, non aggiungono altri voli, è troppo tardi per una compagnia che programma tutto un anno prima.
Le trattative proseguono con altri vettori, ci saranno altri voli, ma non della portata di Ryanair. E’ tutto compromesso. Per avere un’idea di quale sarà l’impatto in termini di passeggeri basta andare all’aeroporto e vedere la desolazione che c’è. E basta anche dare uno sguardo ai dati dello scorso anno.
I passeggeri che sono transitati da Birgi nel 2017 sono stati 1.291.186, il 13,4% in meno dell’anno precedente. Il 95% di questi passeggeri sono transitati grazie a compagnie low cost, quindi Ryanair su tutte.
Grazie al report annuale dell’Enac è possibile capire la portata in termini di passeggeri che avrà il taglio dei voli Ryanair. Sono confermati per Birgi solo i collegamenti Ryanair da e per Praga, Francoforte, Baden Baden e Milano-Bergamo nonché quelli Alitalia da e per Milano Linate e Roma Fiumicino, Blue Air da e per Torino con e Mistral da e per Pantelleria. Non ci saranno voli da e per il Bruxelles, o altre città belghe. Il Belgio era lo Stato da cui viaggiava la quota maggiore dei passeggeri stranieri a Trapani. 95.412 belgi sono transitati a Birgi nel 2017. E questi passeggeri non si vedranno quest’anno. Come non si vedranno i 21 mila lituani, i 37 mila olandesi, i 42 mila polacchi, i 25 mila spagnoli, i 21 mila slovacchi.
Tutti questi passeggeri non arriveranno a partire da oggi. Se la fine di marzo ogni anno è stata per la provincia di Trapani un rifiorire di attività, strutture turistiche, ristoranti, quest’anno il clima è molto diverso, e ci si prepara ad una stagione molto triste.
“Voteremo ogni provvedimento utile al reperimento di risorse per l'aeroporto di Birgi a cominciare dalla ricapitalizzazione di Airgest, la società che gestisce lo scalo, ma sia chiaro che ogni tentativo di ripetere percorsi illegittimi o di scaricare, su altri soggetti o sui comuni, responsabilità che sono del Governo e degli uffici regionali sarà denunciata pubblicamente e ostacolata in aula”. Lo dicono i deputati regionali del M5S Valentina Palmeri e Sergio Tancredi parlando della crisi dello scalo aeroportuale di Birgi, provocata da ritardi ed errori con fortissime ripercussioni negative per l’economia della provincia di Trapani. “Nei giorni scorsi – aggiungono – abbiamo preso parte al Consiglio comunale aperto di Marsala, confermando il nostro impegno a farci portavoce del disagio dei cittadini. Rileviamo, però, il comportamento ambiguo dell'assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano, presente in rappresentanza del Governo, riguardo alcune mistificazioni e il tentativo fatto in quella sede di attribuire le responsabilità dell'esecutivo ad altri". “Non è politicamente e istituzionalmente accettabile – proseguono - che rappresentanti del Governo continuino a disquisire pubblicamente, nella totale assenza degli assessori e dei dirigenti regionali competenti, o di esperti di comprovata competenza in materia, sulla legittimità del finanziamento dell'aeroporto. E non è possibile che sia ancora ad oggi messo in dubbio dalle Istituzioni se quel sostegno con fondi pubblici configuri o meno un aiuto di Stato. A confutare le tesi dell'assessore Turano, e degli ex vertici di Airgest, sono intervenuti sia il TAR nella sentenza che ha bocciato il bando sia la Corte dei Conti". “Nell'indagine effettuata e approvata con delibera 62 del 10 marzo 2017 dalla Corte dei Conti, relativa alla verifica del piano di razionalizzazione delle società partecipate della Regione siciliana – denunciano i parlamentari - si legge testualmente che 'la società Airgest risulta oberata, sul piano economico, dagli oneri dei contratti di marketing, con i quali mantiene la presenza di un vettore privato europeo, e che tenta di condividere con gli enti locali del territorio, in un quadro normativo che, comunque, vieta di erogare aiuti a compagnie aeree, al di fuori dei principi di concorrenza di derivazione comunitaria'”. "Eravamo a marzo del 2017 - osservano - la situazione oggi risulta solo aggravata dal passare del tempo nella totale assenza di interventi risolutivi e di comportamenti amministrativi e gestionali anomali, reiterati e imperdonabili". "Occorre fare subito il possibile - concludono - per salvare lo scalo aeroportuale che è una porta di ingresso importante in Sicilia ma, stavolta, nel rispetto delle regole per evitare il peggio".