Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
29/03/2018 07:07:00

I funerali di Giorgio Grammatico a Trapani: un addio commosso, folla e dolore

 Mazzi di fiori e omaggi alla bara lungo il cammino verso la Chiesa. Lo striscione e i cori degli amici tifosi e calciatori come era stato lui. Applausi commossi, e tutti i vigili del fuoco da ogni parte della Sicilia. In prima fila fila i familiari e il fratello Giovanni, pompiere anche lui.

Si sono svolti ieri pomeriggio a Trapani i funerali solenni di Giorgio Grammatico, il vigile del fuoco morto nell'esplosione di Catania. Aveva 37 anni, e un figlio di 6 anni.

E' morto assieme al collega Dario Ambiamonte,  40 anni, il 20 marzo, nell’esplosione di un locale a piano terra a Catania.

Nella sede del Comando Provinciale dei vigili del Fuoco di Trapani, fino alle 13, c'è stata la camera ardente, con tanta gente venuta ad omaggiare Giorgio. Poi, alle 16, il corteo funebre fino al Santuario della Madonna, con la messa celebrata dal Vescovo di Trapani Fragnelli. 

 

 Il feretro di Giorgio è stato portato in corteo su un’autoscala, avvolto nella bandiera italiana. Grande la commozione. Circa un migliaio le persone che hanno partecipato al rito funebre, molte le autorità civili e militari. Tanti i sindaci. Presenti anche i vertici nazionali e regionali del Corpo dei Vigili del Fuoco, un gruppo di tifosi della «Curva nord» del Trapani Calcio (squadra nella quale Giorgio Grammatico aveva militato tra il 2000 e 2004).

 

“Dopo lunghissime ore di volti attoniti, di notizie meste e monche di certezze, di silenzio cupo, ci ritroviamo adesso uniti nel Santuario della Madonna di Trapani, che tanto stava a cuore al nostro Giorgio Grammatico e lo consegniamo alla Madre dei dolori, alla Madre del Redentore, di cui celebriamo l’atto supremo di sacrificio sulla croce”: così il vescovo di Trapani ha iniziato  la sua omelia durante la celebrazione eucaristica per le esequie del vigile del fuoco.

 

“Pensiamo al giovane Giorgio e a tutti gli atleti che hanno giocato e giocano la partita della vita scendendo in campo con un segno di croce, magari frettoloso, ma desideroso di puntare alla vittoria con un aiuto che viene solo dall’alto – ha affermato mons. Pietro Maria Fragnelli. Anche Giorgio ha puntato alla vittoria. I docenti e i colleghi dello sport lo ricordano così, appassionato nel giocare la partita della vita"

 

"Pensiamo a Giorgio adulto – ha continuato - che ha abbracciato un lavoro bello e difficile insieme, quello del Vigile del Fuoco. È entrato in un’altra squadra, fatta di tanti colleghi, anziani e non, che in tutte le ore del giorno e della notte si misurano con il grido di aiuto che può arrivare da ogni parte della società. Una squadra che ha apprezzato la sua tempra di lavoratore. Me lo immagino coraggioso e generoso, con la capacità di accorrere anche in questo vastissimo campo della vita sociale. Ancora con un segno di croce, che esprime il senso di inadeguatezza che tutti ci portiamo dentro di fronte a chiamate esigenti, urgenti, dall’esito sempre incerto. Ora siamo qui, prima di affidare il corpo di Giorgio al campo della misericordia, alla tenerezza del Padre, in attesa della risurrezione.

"Con tutti i famigliari, gli amici, i colleghi lo abbracciamo con il semplice linguaggio di un segno di croce ben fatto. Non ci vergogniamo di dire la nostra umana fragilità di fronte ai pericoli e di fronte ad ogni tipo di problema. Chiediamo e doniamo perdono per le difficoltà subite e per quelle create nella vita sociale. La testimonianza di Giorgio e del suo collega Dario ci rimangono nel cuore per sempre e ci impegnano a vivere una vita diversa".