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29/03/2018 06:00:00

Elezioni: a Trapani tutti (o quasi) sul carro di Tranchida

 A Trapani iniziano a essere più chiari gli scenari per le amministrative del 10 giugno.
La settimana scorsa Giacomo Tranchida ha lanciato le primarie cittadine, da svolgersi entro il 15 aprile; primarie che hanno avuto il plauso e l'appoggio di Vincenzo Abbruscato e di tanti cittadini che hanno affollato il comitato di via Marconi.
Non è da solo nella ricerca del consenso, c'erano già delle voci su una convergenza di un altro big della politica trapanese: Peppe Guaiana, con la sua sigla “Amo Trapani”.
Le voci sono diventate certezze, a mettere nero su bianco il percorso politico è lo stesso Guaiana, per l'ex consigliere dalle mille preferenze la strada da scegliere è semplice, si chiama Giacomo Tranchida.
Scioglie, dunque, la riserva e capeggerà la lista del suo movimento civico: “In queste ultime settimane ho avuto modo di riflettere sugli scenari politici e sui soggetti in campo e ringrazio della considerazione chi mi ha chiamato a far parte di tavoli di discussione, anche se hanno prodotto quasi nulla. Ma ringrazio ancor di più chi non mi ha cercato, semplicemente e senza nostalgia. Oggi, col Movimento Civico Amo Trapani, abbiamo deciso: mi candido, sarò il primo della “Lista Amo Trapani”...
Adesso, individuare lo schieramento, è la parte più semplice.
Noi scegliamo di stare con chi ragiona su come liberare ulteriori risorse per i Servizi Sociali ai Concittadini, noi scegliamo di stare con chi vuole aumentare le tutele delle fasce sociali più deboli, noi scegliamo di stare con chi pensa a programmi strutturali per le Frazioni, noi scegliamo di stare e con chi vuole sistemare definitivamente il sistema viario e infrastrutturale della Città, noi scegliamo di stare con chi vuole incentivare il rilancio economico delle piccole aziende cittadine, noi scegliamo di stare con chi vuole semplificare, integrare e risparmiare sugli identici servizi che altri Comuni limitrofi hanno. Noi scegliamo, assieme all’ex sindaco di Erice e Valderice Giacomo Tranchida, di stare dalla parte della città”.


Lunedì si è riunito il Partito Democratico a Trapani, rivendicano la paternità delle primarie come strumento esclusivo di una sola parte politica, e chiedono ai candidati di misurarsi confrontandosi con il PD per stilare delle regole certe.
I dem trapanesi indicano i quattro candidati: Peppe Bologna, Piero Savona, Giacomo Tranchida, Vincenzo Abbruscato come appartenenti ad un'unica bandiera.
Tranchida, insieme ad Abbruscato che ha fatto un passo indietro pubblicamente, hanno più volte sottolineato durante la conferenza stampa che non vogliono sigle di partito e, proprio in una intervista rilasciata alla nostra testata, Tranchida ha dichiarato: “Io non posso e non voglio essere il candidato del PD”.
Intanto sia Francesco Brillante, segretario comunale, che Marco Campagna, segretario provinciale dem, metteranno a disposizione gli strumenti statutari per lo svolgimento delle primarie.
Rumor interni dicono che le primarie potrebbero saltare, c'è massima convergenza su Tranchida che sarebbe direttamente il candidato, così come si intuisce dal suo profilo facebook dove campeggia già la sua foto con l’invito al voto.

La proposta di Giacomo Tranchida non è stata ben accolta da Vito Galluffo e Lilli Vento del movimento “Trapani Riparte”: “Il nostro movimento, nato con lo spirito e direi anche l’ambizione di chiudere con i rituali politici di un passato che i cittadini hanno recentemente bocciato, non può far finta di ignorare che “vecchie logiche” stanno pian piano riappropriandosi della scena. Così, assistiamo perplessi, quasi attoniti, alla proposta di primarie avanzata da notabili politici che, con scaltra demagogia, invitano contendenti ad un confronto preelettorale dall’esito già scontato. Attoniti, perché in molti, da destra a sinistra, sarebbero pronti a confrontarsi alle primarie, mettendo in gioco la propria candidatura, ben sapendo, tuttavia, di non avere alcuna prospettiva di successo”.

Niente primarie per Galluffo e Vento:

“Nel prendere atto di questa volontà, non essendo disponibili a prestarci a vecchi rituali di spartizione del potere, continueremo la nostra opera di sensibilizzazione delle coscienze di tanta gente per bene pur avendo scelto al momento la via di un sofferto silenzio … con occhio attento, però, all’evoluzione delle cose”.

A non essere interessato al metodo delle primarie è Salvo D'Angelo di “Scegli Trapani”, per D'Angelo non si esclude una candidatura a sindaco, riserva che scioglierà immediatamente dopo Pasqua.
Stessa posizione per Nicola Messina, Progresso e Rinascita, che sarà candidato a Primo Cittadino ampliando l'alleanza nel centrodestra.
Continua, nel frattempo, la raccolta firme a sostegno della candidatura a sindaco di Trapani di Peppe Bologna e della lista civica “Scirocco- per Trapani”. Venerdì pomeriggio, dalle ore 15:30 alle ore 18:30, nel comitato elettorale di Corso Piersanti Mattarella , i cittadini residenti a Trapani, muniti di documento di riconoscimento, potranno sottoscrivere la loro adesione alla presenza di un notaio. Bologna intanto continua a lavorare al suo programma elettorale che mira, tra l'altro, alla valorizzazione della processione del venerdì santo a Trapani.

Per Peppe Bologna sarebbe opportuno istituire un biglietto di ingresso, tranne che per i residenti, per assistere alla Processione, i cui proventi, in buona parte, servirebbero per promuovere l’evento nel mondo; i Misteri inoltre dovrebbero essere ospitati in un museo in modo da essere visitabili tutto l’anno. Secondo Bologna infine la processione, oltre al venerdì Santo, potrebbe uscire per le vie della città un’altra volta, ad esempio nel mese di settembre in concomitanza con il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, per attrarre una fetta di turismo interessata a partecipare ad iniziative culturali.

Il 4 aprile, a Paceco, si convocherà l'assemblea del PD per scegliere il candidato sindaco. Stefano Ruggirello con la sua candidatura viene messo in discussione, a contendersi la candidatura anche Filiberto Reina. Nuova assemblea ed altre scelte per un PD che non mostra unità di intenti, né di candidature.