Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
02/04/2018 20:45:00

Il chiaroscuro della Rete

di Leonardo Agate - La Rete può diventare una sorgente di speranze inusitate, ma anche di cocenti delusioni. Nella Rete non si distingue tra notte e giorno; è sempre un chiaroscuro in cui improvvisamene brillano figure e figuri da romanzo postmoderno.


Da sempre la caccia preferita degli uomini è stata quella alle donne; da sempre le sue prede più ambite. “L’uomo è cacciatore...” è da sempre la frase più ricorrente. “La donna una preda…” detto ugualmente antico e ripetuto. Ma parliamo di un tempo che fu; ora i ruoli si sono rovesciati.


Gli uomini ricevono richieste di amicizia da avvenenti signore, che vorrebbero iniziare una relazione amorosa. Gli uomini sono impreparati a simili profferte. Una volta erano loro a cercare; ora vengono cercati. In ogni modo, gli fa piacere che, senza la fatica della ricerca, la preda si presenti da sola. Dopo qualche giorno di amorevoli scambi di frasi e immagini, l’interlocutrice comincia a parlare seriamente di un certo problema, che è immancabilmente finanziario.
Di recente invenzione è la novità della francese andata a fare volontariato in Ghana. Chissà perché fin laggiù. Può darsi per ragioni di anonimato; può darsi per esserci laggiù un’organizzazione che la inquadra e la dirige. Quindi, dal Ghana, di giorno o di notte, arrivano e al Ghana vengono spedite conversazioni per avviare l’amore.
Quando si arriva al discorso economico, l’uomo ascolta le difficoltà che ha il suo “amore” nelle pratiche di accesso a un’eredità del padre defunto. La cifra da incassare da una banca imprecisata può essere di un milione di euro o anche più; di regola è collegata in modo proporzionale all’avvenenza della signora. La quale, per completare la pratica ereditaria e riscuotere il suo, ha bisogno di alcune migliaia di euro, che – assicura – saranno prontamente restituiti, comprendendoli nella cessione di una quota rilevante dell’asse ereditario.


Ci sono state persone che ci sono cascate. Di fronte alle ardite forme della donna e al miraggio della prossima ricchezza, hanno inviato il prestito richiesto, e la donna e le speranze di arricchimento sono volati via come rondini d’autunno. Non è che la cretineria, riguardo ai soldi, sia molto diffusa; pure qualcuno ci casca. Un conoscente esperto della Rete mi ha raccontato che vengono inviati decine di milioni di lettere a destinatari diversi, in tutto il mondo. Se uno su centomila abbocca, la società imprenditrice ottiene lauti profitti.
Poiché “ u ngegnu è spartutu” come si dice da noi, il ricevente la proposta, se ha tempo da passare, può fare l’utile e il dilettevole, senza rimetterci una lira. Vi dico come, ma tenetevelo per voi, per non far interrompere la fonte della vostra utilità. Che consiste in questo: vedrete belle francesi di stanza in Ghana in succinti vesti, e anche senza, per qualche giorno. Quando, a un certo punto, lei insisterà per ottenere il prestito, potrete ribaltare la situazione così: dire che anche voi siete in attesa di prendere possesso di un’eredità per la quale dovete pagare tasse e imposte per 2mila euro. Se lei ve li mandasse, voi potreste riscuotere la vostra eredità, e mandare a lei un bel gruzzolo. A questo punto, il signore può stare tranquillo che non sarà più importunato. Avrà visto le foto piccanti di una francese in Ghana, avrà passato qualche ora piacevolmente, e il mondo continuerà a girare come sempre.