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03/04/2018 07:19:00

Pasquetta: omicidio in pieno giorno in Sicilia. La vittima è Angelo Carità, 59 anni

Pasquetta di sangue in Sicilia. Lo hanno raggiunto in un stradina in aperta campagna, lo hanno freddato senza pietà, in pieno giorno e il lunedì di Pasquetta. Un imprenditore agricolo, Angelo Carità, 61 anni, di Licata, è stato ucciso poco dopo essere salito in macchina in via Palma a Licata nell’Agrigentino. Il killer o i killer hanno esploso tre o quattro colpi di pistola.

I carabinieri della compagnia di Licata e quelli del reparto operativo di Agrigento hanno avviato le indagini. Pochi dubbi però sulla dinamica.


Angelo Carità, all’inizio dello scorso febbraio, era stato condannato - accogliendo le richieste del pubblico ministero Salvatore Vella - all’ergastolo dalla Corte di Assise di Agrigento, presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, perché accusato di avere ucciso un conoscente, Giovanni Brunetto, di tre anni più giovane, e di avere in seguito - stando sempre all’accusa -sotterrato il suo cadavere nel maggio del 2013. Su istanza degli avvocati Vincenza e Nino Gaziano, Carità era però libero per decorrenza dei termini cautelari.

All’origine dell’omicidio di Brunetto vi sarebbe stato un contrasto di natura economica. Pare che la vittima avesse prestato a Carità, nel corso degli anni, diverse decine di migliaia di euro - oltre 40 mila - per un presunto investimento ereditario di cui in futuro sarebbe stato ricompensato.

In realtà però si sarebbe trattato di una truffa e quando Brunetto se ne accorse pretendendo la restituzione sarebbe stato ucciso e sotterrato nel terreno di un avvocato del tutto inconsapevole dei fatti.

Gli investigatori riuscirono ritrovare il cadavere di Brunetto il 28 ottobre 2013 dopo mesi di ricerche nel terreno agricolo, di contrada Casalotti, di cui Carità aveva la disponibilità e dove erano stati effettuati lavori di movimento terra e spostamento di alberi con escavatori in epoca di poco antecedente la scomparsa di Brunetto. La salma dell’imprenditore agricolo fu riconosciuta, in maniera inequivocabile, dai figli.