di Leonardo Agate - Una notizia apparsa su Tp24 mi ha lasciato di stucco: le pubblicazioni di matrimonio di un consigliere comunale del Pd, Calogero Ferreri, che intende impalmare la fidanzata, sono state fatte nella Sala della giunta al Palazzo Comunale, e non nell’apposito ufficio dove si recano tutti coloro che intendono sposarsi.
Ho controllato la data del calendario, per vedere se siamo ancora al primo di aprile, giorno in cui si fanno scherzi di tutti i colori. Purtroppo, ho constatato che siamo al 5, e non dovrebbero più pubblicarsi notizie false per prendere in giro i lettori.
Dato per scontato, quindi, che la notizia è vera, si possono fare alcune considerazioni, che di seguito espongo. Se la notizia fosse falsa, il lettore avrà la compiacenza di leggere quest’articolo come un pezzo umoristico, e nulla di più. L’umorismo è una grande risorsa dell’animo umano, e in questi tempi bui ci può salvare.
Facciamo quindi l’ipotesi che davvero il consigliere Ferreri abbia fatto, d’accordo con il sindaco, le pubblicazioni del suo futuro matrimonio nella Sala della giunta. Il che vuol dire che anche un non consigliere, ed anche uno che non sia targato Pd come il nostro, possa chiedere ed ottenere dal sindaco l’autorizzazione ad andare con la promessa sposa nella Sala della giunta per la cerimonia, con il codazzo di parenti e amici, con l’immancabile rinfresco. E’ cosa buona a sapersi. La Sala della giunta è il luogo tradizionalmente deputato alle decisioni più importanti per la comunità. Andarvi per fare la festa delle pubblicazioni è un onore che sarà ricordato per tutta la vita, da chi al Comune non va mai se non per chiedere qualcosa che gli spetta, per ottenere la quale deve sudare spesso sette camicie.
Se la nuova prassi andrà avanti, diffondendosi ovunque la notizia, i cittadini e anche i contradaioli vorranno andare a fare le pubblicazione nella onorevole Sala. Poiché un notevole numero di matrimoni, preceduti da regolari pubblicazioni, si contrae ancora, andrà a finire che l’amministrazione comunale dovrà allestire un locale diverso da quello, unico, che adesso è attrezzato per la bisogna; spesso, infatti, le riunioni di giunta, per l’importanza delle evenienze sono convocate all’improvviso, e, se la Sala è occupata dai nubendi con il loro seguito, sarà difficile che sindaco e assessori vi possano trovare la giusta concentrazione, in quel vocio allegro della festicciola. Può anche darsi che, per il numero dei partecipanti alla cerimonia, non ci sia lo spazio fisico per fare posto al sindaco e agli assessori. Urge, quindi, che l’Ufficio tecnico predisponga il progetto di una seconda Sala di giunta, per il caso che la prima sia occupata da altre faccende.
Un altro problema si aggiunge da questo momento a quelli, molti, che crucciano il capo della nostra amministrazione. Quando, fra pochi giorni, cominceranno ad andare dal lui i cittadini che vogliono utilizzare la Sala della giunta per le pubblicazioni, il sindaco cosà dirà? Potrà dire “sì”, ed allora, in attesa dell’allestimento della seconda Sala, quella mattina o pomeriggio delle pubblicazioni, non potranno tenersi riunioni di giunta. Potrà dire “no”, allora il richiedente se ne andrà sconsolato e incazzato, pensando pressappoco: “ Ma che razza di sindaco abbiamo eletto? Consente ai consiglieri quello che ai comuni cittadini non è permesso?”
Conoscendo il sindaco e il suo modo di agire, penso che la risposta non sarà né “sì”, né “no”. Troppo rischioso e impegnativo un “si” o un “no”. Penso che, con il suo sorriso bonario, risponderà : “Certo, vedremo, solo che per il momento ci sono delle difficoltà”, tentando di ritardare il matrimonio. Don Abbondio, nei Promessi sposi con mezze verità e vaghe promesse ritardò per un bel pezzo il matrimonio di Renzo e Lucia. Il nostro sindaco, ne sono sicuro, ha la capacità di superare don Abbondio.