Ha abusato per un anno di un ragazzino che ogni giorno accompagnava sul pullman che lui guidava per lasciarlo a scuola. Un uomo, autista di bus, è stato arrestato dalla polizia a Castellammare del Golfo, dopo le indagini della Procura e della Questura di Trapani.
Tutto nasce da una segnalazione: sul profilo Facebook dell'uomo qualcuno lo aveva insultato, prendendolo per pedofilo. La polizia è riuscita a risalire all'autore della grave offesa, ma, quando sono state fatte le contestazioni al ragazzino, è stato lui ad ammettere di aver scritto quell'offesa per costringere l'autista a smetterla di abusare di lui, cosa che avveniva da un anno.
Gli agenti, allora, hanno fatto tutti i riscontri del caso, fino all'arresto dell'uomo. Ecco il comunicato della polizia:
Nella mattinata di mercoledì scorso personale della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Castellammare del Golfo ha arrestato un uomo, in esecuzione di un’Ordinanza di applicazione della Misura Cautelare degli Arresti Domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trapani.
La vicenda trae origine da indagini condotte nel 2017 sul conto di un messaggio dal contenuto diffamatorio, postato su un social network nei confronti dell’arrestato, con il quale lo stesso veniva anonimamente accusato di essere pedofilo.
Gli accertamenti posti in essere, condotti sui files di log del profilo che aveva postato il messaggio, conducevano all’esito ad un minore, il quale ammetteva di essere il responsabile della pubblicazione del post e dichiarava di averlo fatto per porre fine alle violenze sessuali subìte dall’uomo.
Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trapani e consistite anche in audizioni “protette” presso la dedicata Sala sita presso la Questura di Trapani, consentivano di accertare come l’uomo, autista di pullman, per circa un anno avesse abusato sessualmente di uno dei minori che giornalmente accompagnava a scuola durante il servizio, fino alla ricezione di quel messaggio che lo induceva ad interrompere le violenze, probabilmente per il timore di essere scoperto.
Rintracciato a Trapani e condotto presso il Commissariato di Castellammare del Golfo per gli adempimenti di rito, l’uomo è stato infine sottoposto alla misura degli Arresti Domiciliari, con applicazione del cosiddetto braccialetto elettronico, in attesa del giudizio in seno al quale dovrà rispondere dei reati di violenza sessuale su minorenne, aggravata dall’aver commesso il fatto quale incaricato di pubblico servizio.