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10/04/2018 09:19:00

I video spediti senza essere spediti

di Leonardo Agate -  Alle 20 di ieri sera, dopo essere stato in giro tutto il giorno, tornato a casa ho aperto il pc, e ho letto i messaggi di Fb. Ho visto in arrivo quello di una signora brasiliana, amica di FB e praticamente sconosciuta, che mi rimproverava per averle mandato un video con la sua faccia in primo piano. Poiché non avevo mandato alcun video, sono rimasto perplesso. Nella perplessità mi è pervenuto un video da un signore spagnolo, pure lui amico – non realmente amico, con la mia faccia in primo piano. La cosa ha cominciato a insospettirmi. Ho fatto per aprire il video. Magari poteva essere un filmato in cui facevo bella figura, o brutta figura. Invece, il video non si è aperto. Ho tentato inutilmente di nuovo, intanto che arrivavano sullo schermo numerosi nuovi messaggi. Ho tentato ancora di aprirli, ma inutilmente; riguardavano sempre video diretti a me da signori e signore da tutti e cinque i continenti, con il mio o il loro viso in anteprima.


Ero in una situazione d’impaccio, non conoscendo il contenuto dei video. Ma un certo Rothschild, forse dei banchieri famosi, mi ha spiegato che i video, in cui pure lui compariva, non contenevano niente. Mi sono allora tranquillizzato. S’era fatta però mezzanotte, e non ero andato nemmeno a cena. Nelle ore della perplessità, ho mandato un centinaio di messaggi per dire che i video da me inviati a centinaia di destinatari non erano miei ma venivano prodotti automaticamente dalla Rete. Ho avvisato pure Fb.


Una signora, che si è presa cura delle mie evenienze, mi ha suggerito di buttare il pc dalla finestra. Stavo per seguire il consiglio, ma poi non l’ho fatto. E se il pc fosse caduto in testa a uno, non sarebbe stato peggio? La signora ha convenuto sulla giustezza del mio ragionamento. In effetti, rischiare di rompere la testa a un ignaro passante non è preferibile che far girare un video senza contenuto.
Intanto capivo che il video con la mia faccia era uno dei milioni di video, con altre facce, che correvano da un capo all’altro del mondo, sorvolando mari, pianure, colline e monti. Nella Rete siamo tutti impelagati. Meglio ragionare con calma, invece di farsi prendere dall’isteria.


Ragionando, ho pensato che l’azione delittuosa di spedire video non autentici potesse essere originata dall’intenzione di incrementare la vendita degli antivirus. Infatti, da domani centinaia di migliaia utenti di pc, forse milioni, andranno dal negoziante a negoziare l’acquisto del migliore antivirus, che costa sui 50 euro. Moltiplicando 50 per un milione, ne viene una bella somma. La produzione degli antivirus aumenterà, secondo la nuova necessità. Ci vorranno nuove assunzioni nelle industrie produttrici.
Però, l’accelerazione economica del settore non durerà a lungo, se gli antivirus avranno effetto. Il mercato si ristabilirà al ribasso, dopo l’impennata, e addio ripresa. Potrebbe pure verificarsi che i nuovi antivirus siano congegnati a tempo, in modo che dopo un certo tempo perdano efficacia. Allora sì che riprenderebbe la velocità del ciclo produzione – vendita – introiti - investimenti; con le positive conseguenze per la ricchezza delle nazioni, teorizzata nei testi sacri dell’economia capitalista.
Non ci resta che aspettare per vedere l’evoluzione della vicenda.


Intanto, mentre scrivevo, una padovana si è rallegrata con me di averle inviato il video che non le ho inviato. Ha aggiunto un pollice alzato e una manciata di cuori, che danno buone speranze.
Di seguito un torinese mi ha mandato una bestemmia che non ho ben capito, essendo in dialetto torinese, ma penso che sia forte. “Alla faccia tua e del video!” stavo per rispondergli. Poi, seguendo il codice comportamentale del politicamente corretto, gli ho risposto che ero molto dispiaciuto del disguido, non imputabile a me ma a tutti noi che, credo un miliardo e mezzo di uomini e donne, diamo credito a questo grande cortile virtuale in cui giornalmente andiamo a ricrearci.
Era mezzanotte e mezza quando sono andato a cenare.