Un uomo è stato arrestato a Trapani, a Villa Rosina, perché ha tentato di uccidere a coltellate il fidanzato della figlia, al termine di una lite, dopo essere stato presto a testate al termine di una lite. Si tratta di Melchiorre Nicosia, incensurato, classe 1954. Ecco il racconto nel comunicato dei Carabinieri:
Nella tarda serata di ieri 13 aprile 2018 i militari del Comando Compagnia Carabinieri di Trapani, del NORM e della Stazione Carabinieri di Borgo Annunziata, hanno tratto in arresto per il reato di tentato omicidio e porto abusivo di armi NICOSIA Melchiorre cl. 54 incensurato.
Erano circa le 23.00 quando giungeva presso la locale Centrale Operativa la richiesta di intervento per una lite in famiglia con feriti, consumatasi in zona Via Villa Rosina. Tempestivamente un equipaggio del nucleo Radiomobile ed uno della Stazione di Borgo Annunziata si precipitavano sul posto. I militari, dopo aver scortato l’ambulanza verso il pronto soccorso per assicurare alla vittima le cure del caso, raccoglievano le prime informazioni rese verbalmente dalle persone ivi presenti, in particolare dalla figlia dell’odierno arrestato, la quale dichiarava subito che il padre NICOSIA Melchiorre aveva avuto un’accesa discussione con il fidanzato C. A. e, dopo essere stato aggredito, lo accoltellava più volte.
Da una ricostruzione dettagliata dei fatti si evinceva come i dissidi tra i due durassero da parecchio tempo. Infatti il C.A., residente con i genitori, si recava di tanto in tanto a casa del Nicosia dove vive la fidanzata ed il loro figlio di 5 anni, solo per prelevare il bambino senza nemmeno mai entrare.
Questa volta, però, la sua richiesta non trovava la risposta desiderata in quanto, dopo una lunga attesa davanti al cancello, non gli veniva data la possibilità di prelevare il figlio. Infuriato e visibilmente alterato il ragazzo avrebbe scavalcato il cancello del piazzale e, dopo aver forzato il portoncino in alluminio, sarebbe salito al primo piano e avrebbe sferrato calci alla porta d’ingresso dell’abitazione. A tal punto, infastidito dall’atteggiamento assunto dal giovane e dalla sua arroganza, il NICOSIA, a suo dire, avrebbe aperto la porta munito di un coltello da cucina per intimorirlo. Il CATANZARO, senza dargli tempo di ragionare, avrebbe sferrato una testata sul viso del NICOSIA procurandogli una ferita al setto nasale, dopo di che quest’ultimo si sarebbe difeso con il coltello riuscendo ad andare a segno ben 6 volte.
A dire della vittima tutte le coltellate sferrate dal Nicosia, in preda ad una furia sfrenata, erano indirizzate al petto ma fortunatamente lo stesso riusciva ad evitare che venissero intaccate parti vitali.
I militari intervenuti rinvenivano in cucina un coltello di circa 30 cm. con manico in plastica di colore verde che presentava tracce ematiche sul manico, riconosciuto poi dalla vittima quale arma utilizzata dal CATANZARO. Per tanto si procedeva al sequestro penale dello stesso poiché utilizzato per la commissione della condotta delittuosa.
Il Nicosia, dopo la compilazione degli atti di rito, come disposto dall’A.G. competente veniva tradotto presso la casa circondariale di San Giuliano in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida dell’arresto.